Sfouf: la torta al semolino libanese

La mia storia con i dolci mediorientali, come già detto in precedenza, inizia a Parigi.

Era la nostra prima vacanza a Parigi, primavera, io avrò avuto più o meno 7 anni. Per questo quel pomeriggio in cui mia mamma e mia sorella avevano deciso di andare a far compere, io e mio babbo ci siamo diretti da un’altra parte. Mi ricordo che mio babbo voleva portarmi a visitare una Moschea e io non avevo idea di cosa aspettarmi e penso di non aver avuto nemmeno molta voglia, ma lui mi aveva promesso che lì avremmo fatto merenda. Il cibo era sempre un buon modo per farmi arrivare da qualche parte e, come ho scoperto nel tempo, anche per imprimere in modo indelebile nella mia memoria alcuni momenti.

La Moschea di Parigi ha un bellissimo giardino, ricoperto di mattonelle colorate, lì è possibile sorseggiare un tè verde ai tavolini e mangiare dei dolcetti scelti da un’ampissima selezione. Mi ricordo ancora che ne scelsi alcuni al marzapane, altri ricoperti di zucchero e altri ancora di sfoglie di pasta croccante imbevute di sciroppo. La dolcezza del miele e dello sciroppo e gli aromi di rosa, fior d’arancio, cannella e anice legati perfettamente al sapore delicato della frutta secca: noci, pistacchi, mandorle. Questi sapori sono rimasti nel mio cuore come dei cari ricordi, e spesso mi trovo a ricercarli in ciò che cucino e in ciò che mangio.

L’altro giorno scorrevo quindi il feed di Instagram e quando mi è apparso questo dolce al semolino ho cominciato già a pregustarlo e mi incuriosiva così tanto conoscere il suo vero sapore, che ho deciso che avrei dovuto farlo assolutamente!

Eccolo qui infatti, molto semplice e delizioso, aromatico, ma in modo molto armonioso. Devo ammettere tra l’altro che non sono una fan dell’anice nei dolci, ma in questo caso non mi disturba affatto e anzi, ci sta molto bene!

N.B

  • La ricetta è senza uova, quindi può facilmente diventare vegana sostituendo lo yogurt con yogurt di soia o altro sostituto a proprio piacimento
  • Io ho messo una mandorla per rombo, per puro gusto estetico, ma tornando indietro ne cospargerei l’intera superficie, perché rendono la torta molto deliziosa (e lo stesso sono sicura valga per i pinoli)

Ricetta Sfouf: torta al semolino libanese

Ingredienti

  • 2 cucchiai di tahini per imburrare la teglia (può essere sostituito con il burro)
  • 130g (1 cup) di farina
  • 130g (1 cup) di semolino
  • 1/2 cucchiaino di lievito per dolci
  • 1/4 di cucchiaino di sale fino o kosher
  • 1 cucchiaio di curcuma
  • 1/2 cucchiaino di semi di anice pestati
  • 250g (1 cup) di yogurt intero
  • 200g (1 cup) di zucchero
  • 1 cucchiaino di vaniglia (o estratto)
  • 1 cucchiaio di essenza di fior d’arancio
  • 110g (1/2 cup) di olio di semi
  • mandorle (spellate) o pinoli q.b

Procedimento

Scaldare il forno a 180°C e imburrare la teglia o spalmarla con il tahini.

Mettere in una ciotola grande le due farine, il lievito, il sale, la curcuma e l’anice pestata.

In una ciotola più piccola mettere lo yogurt, lo zucchero, la vaniglia e l’essenza di giro d’arancio e sbattere bene finché non si sarà sciolto la maggior parte dello zucchero. Aggiungere quindi l’olio e sbattere vigorosamente finché non si sarà ben amalgamato.

Unire poi il composto liquido alla ciotola degli ingredienti secchi e mescolare con la frusta finché non si saranno amalgamati.

Versare poi il composto nella teglia imburrata e spianare la superficie, ornare poi a piacimento con mandorle o pinoli.

Infornare per 20/25 minuti o finché, infilzandola con uno stecchino questo non ne uscirà pulito. A questo punto accendere il grill (io l’ho messo a 3, ma dipende da forno a forno) e aspettare che si dori la superficie (attenzione a non bruciarla!).

Torta di Carote Americana

Da qualche tempo volevo rifare questo dolce che negli anni è diventato uno dei miei preferiti. Ho sempre amato la classica torta di carote italiana (o comunque quella che si trova in Italia), con mandorle e carote. Ma scoperta la versione americana, che comprende, oltre alle carote, anche le noci, il cocco e l’ananas, non l’ho più abbandonata!

La mia idea iniziale era provarne diverse versioni, per fare un confronto e offrirvi tre ricette simili, ma con vari aggiustamenti. Purtroppo in questa situazione di quarantena è sarebbe voluto dire spesi più grosse o più frequenti, che sono al momento sconsigliabili.

La torta è morbida e umida, con i diversi ingredienti che si sposano perfettamente tra di loro, unendo profumi e sapori esotici, dati dal cocco e dall’ananas, con sapori più classici, come quello della carota, della noce e della cannella.

La ricetta che ho sceltosi pubblicare tra le tre che avevo selezionato, è quella di Mom On Timeout, che è un sito che ho scoperto da poco cercando ricette di Pancakes, e dove ho trovato la mia attuale ricetta di Pancakes preferita. Essendo stata così preziosa, ho pensato di affidarmi a lei anche questa volta.

Cercate una ricetta deliziosa per rasserenare un lento pomeriggio? L’avete trovata!

Ricetta Torta di Carote Americana (ricetta per due torte da 20cm)

Ingredienti

Ciotola 1

  • 30 ml di olio
  • 400g di zucchero
  • 3 uova

Ciotola 2

  • 250g di farina
  • 1 cucchiaino di bicarbonato
  • 1 cucchiaino e mezzo di lievito per dolci
  • un pizzico di sale
  • 1 cucchiaino di cannella (o di più, rispetto ai propri gusti)

ciotola 3

  • 6 carote medie grattugiate o tritate
  • 80g di cocco grattugiato
  • 118g di noci tritate
  • poco meno di una lattina di ananas (non sciroppate ma in succo) tritate

Ingredienti Glassa al formaggio

  • 1 scatola di formaggio cremoso da 250g (non salato, tipo Philadelphia)
  • 80g di zucchero a velo
  • 50 g di burro a pomata (sciolto a temperatura ambiente)
  • cocco grattugiato e noci tritate (per decorare)

Procedimento

Unire gli ingredienti della ciotola 1 e sbattere con una frusta.

Unire in un’altra ciotola gli ingredienti della ciotola 2 e poi unire alla ciotola 1.

Amalgamare il tutto e, dopo aver tritato tutti gli ingredienti della ciotola 3, mescolarli con l’impasto precedentemente ottenuto.

Imburrare e infarinare due teglie da 20cm e infornare nel forno caldo.

Nel frattempo, in una planetaria o usando le fruste elettriche, montare il burro, aggiungere poi il formaggio cremoso e infine lo zucchero a velo. Si verrà così a ottenere una crema, che andrà spalmata sulla torta (raffreddata!!).

Mettere una mezz’ora in frigo per far rassodare la glassa.

Buon appetito!

N.B. Se la coprite con la glassa conservatela assolutamente in frigo!

My first time: Profiteroles!

Finalmente pubblico questo articolo che ho scritto mesi e mesi fa, mettendolo insieme con fatica, spero che vi piaccia! (scusate per la qualità delle foto e anzi ringrazio le mie amiche per averle fatte, se non ci fossero state loro probabilmente nemmeno ci sarebbero)

Una delle cose che tendo a fare nella vita è mettermi continuamente in gioco, mettere in discussione me stessa proponendomi cose che non credo mi possano riuscire, cose che mi fanno paura ma so che mi farebbero crescere. Non che io lo faccia tipo ripetizione di mantra da corso di life coaching, della serie “Supera i tuoi limiti”, è una cosa che, mi sono resa conto, faccio in modo abbastanza naturale. E, non fraintendetemi, a volte fallisco eh, molto spesso anche, e questo mi demoralizza come demoralizzerebbe chiunque. Ma in fondo anche attraverso il fallimento ci mettiamo in discussione: saliamo su un palco e rimaniamo inermi, riusciamo giusto a dire qualche parola in modo imbarazzante e ci ripromettiamo di non farlo mai più, ma poi magari dopo qualche mese, qualche anno, siamo di nuovo là sopra e se questo porterà a un fallimento o a una vittoria poco importa, ci siamo rialzati e siamo lì con una forza nuova. 

Ovviamente non è detto che uno debba sempre, costantemente sbattere la testa sulla stessa cosa, a volte i fallimenti servono anche per rendersi conto che ciò che facevamo non era forse la nostra strada, forse dobbiamo dirigerci altrove per trovare ciò per cui siamo portati, o per cui siamo comunque disposti a fare tanti sacrifici quanti ne servono. 

Questo non lo applico solo alle mie abilità, lo applico un po’ a tutto in generale nella vita, e penso sia qualcosa che si è rafforzato nell’ultimo anno. Trovarsi soli, in una nuova città, con amici più o meno vicini, che però in questi casi non bastano a colmare tutto il senso di solitudine e instabilità. Questo è qualcosa che mi ha permesso di capire fino in fondo l’importanza di rischiare, di andare sempre un po’ oltre il confine della mia comfort zone, senza rimanere statica e annoiata, ma viva, consapevole di me e consapevole ogni volta che, sì, anche questo lo posso fare. 

Ora parliamo di bignè, cosa che, per me, ha tutto a che vedere con l’abbattere i propri limiti.

I bignè sono quella ricetta che ho sempre voluto eseguire avendo sempre un po’ paura. Nel contempo guardavo quei sacchetti di bignè già pronti al supermercato e mi ripromettevo che non li avrei comprati mai. Diciamo che era solo questione di tempo, prima o poi sarei dovuta arrivarci.

Ottimista grazie ai miei recenti successi culinari, anche dovuti a quel meraviglioso libro che è “Il Grande Manuale del Pasticciere” di Mélanie Dupuis, ho deciso finalmente di farli seguendo la sua ricetta.

L’idea era di fare un grande Profiteroles composto da piccoli bignè per una merenda con le mie amiche, che tra l’altro ringrazio per l’aiuto che mi hanno dato nella fase finale di composizione. 

Ricetta Bignè

Ingredienti (per 850g di pasta, circa un’ottantina di piccoli bignè)

  • 250 g di acqua
  • 250 g di latte
  • 225 g di burro
  • 3 g di sale
  • 3 g di zucchero
  • 275 g di farina
  • 500 g di uova (circa 10)

N.B. La quantità di uova è fondamentale, il peso di queste deve essere uguale a quello di acqua + latte, se è di più, sbattetele e togliete la parte in eccesso (conservatela e usatela in altro modo)

Scalda il forno a 230°C. Metti in una pentola il latte, l’acqua, il sale, lo zucchero e il burro. Porta a ebollizione facendo scogliere bene il burro.

Quando il composto comincia a montare (a fare cioè la classica schiumina che fa il latte scaldandosi), togli dal fuoco, versa tutta la farina in una volta e mescola con la spatola. Questo primo composto si chiama panade.

Quando la panade è omogenea rimetti la pentola sul fuoco senza mescolare e aspetta che l’impasto cominci a sfrigolare, a questo punto muovi la pastella per controllare se sul fondo si è formata una pellicola. Se c’è, allora puoi spengere perché l’impasto è sufficientemente asciutto.

Togli quindi dal fuoco e mescola finché non sarà evaporata la maggior parte della condensa. Quando cominciate ad aggiungere le uova l’impasto non dovrà essere però completamente raffreddato. Aggiungi quindi un uovo e mescola finché non è completamente incorporato (si può fare sia a mano che con la planetaria con gancio a foglia). Procedi allo stesso modo con tutte le uova. L’impasto dovrà risultare della consistenza della crema pasticciera.

(Può essere usato subito o conservato in frigorifero per 3 giorni)

Scalda il forno a 230°C.

Fodera una teglia di carta da forno (io ho fatto i bignè con forno ventilato e ho infornato due placche alla volta). Riempi quindi una sac à poche (bocchetta liscia, tonda n. 10) con l’impasto, aiutandoti con una spatola (per riuscire meglio possiamo infilare la sac a poche in un contenitore alto in modo che stia ferma). Comincia a fare i bignè in modo ordinato tenendo la sac a poche perpendicolare alla piastra, formando cerchi di 3 cm circa. Abbassa poi la puntina che rimane su ogni tondino con un dito bagnato.

Riduci la temperatura a 170°C e inforna.

Dopo 20 minuti aprite il forno per qualche secondo per far uscire il vapore e poi lasciate cuocere ancora per 10-20 minuti. I bignè dovranno apparire dorati uniformemente.

Ricetta Profiteroles

ingredienti x 15 porzioni

  • Bignè fatti in precedenza

Per la salsa al cioccolato (350g)

  • 150 g di acqua
  • 50 g di zucchero
  • 15 g di cacao amaro
  • 130 g di cioccolato fondente

Per farcire

  • 500 g di panna liquida (o crema pasticciera se preferite)
  • 80 g di zucchero a velo
  • 1 baccello di vaniglia

Per fare la salsa metti acqua e zucchero in un pentolino, porta a ebollizione, aggiungi cacao e lavora con la frusta. Aggiungi cioccolato e cuoci per 2 minuti mescolando con una spatola.

Metti panna, zucchero a velo e i semi del baccello di vaniglia all’interno di una ciotola e monta il tutto, con fruste elettriche o planetaria.

Riempi una sac a poche con la panna e farcisci ogni bignè facendo prima un buchino con il manico di un cucchiaino in fondo a ognuno per far entrare meglio la bocchetta.

Farciti i bignè possono essere posizionati a forma di piramide su un vassoio/piatto da portata e cosparsi con la salsa al cioccolato.

Noodles thai con pollo verdure

La mia sfida più grande è sempre stato il cibo etnico, non è come con la ricetta della nonna, che in qualche modo provi e riprovi e piano piano riesci a raggiungere il sapore giusto (ma mai identico!). Quando qualcosa è lontano dalla nostra cultura, spesso ci vogliono ricerche su ricerche (anche sul campo magari), per riuscire a riprodurre un determinato piatto e soprattutto gli ingredienti giusti, non sempre reperibili da noi.

Per questo quando l’altro giorno da NaturaSì ho trovato un tubetto di “Pasta curry thai”, ho deciso di comprarla e provare a fare qualcosa che fosse lontanamente plausibile.

Ciò che mi ha attratta è il fatto che fosse una pasta, perché spesso nelle ricette thailandesi, sono presenti vari tipi di paste al curry (verde, gialla, rossa ecc) e finora non ero però mai riuscita a trovarle. Una pasta implica non solo il curry quindi, ma anche un sacco di altri ingredienti al suo interno, che in questo caso sono: zenzero, succo di ananas, zucchero di canna grezzo, sale, olio, aceto, cipolla in polvere, curcuma, galanga, succo di limone, citronella, chili, coriandolo, farina di senape, cumino, fieno greco, olio essenziale di mandarino.

Non so quanto sia effettivamente corretto definire tutta questa lista di ingredienti “thai”, però io mi sono fidata e il risultato non mi ha delusa, voi comunque se non trovate questa pasta o simile (anche online), potete semplicemente sostituire con 4 cucchiaini di curry.

N.B Le dosi sono un po’ approssimative perché la ricetta l’ho inventata io prendendo spunto da vari siti e video, comunque se farete un po’ a occhio sicuramente non succederà niente di male

Ricetta: Noodles thai con pollo e verdure

Ingredienti x 4 persone

  • olio extravergine d’oliva o di semi di sesamo q.b.
  • sale q.b.
  • 1 cipolla
  • petto di pollo tagliato a piccoli tocchetti
  • 6 carote medie
  • due pugni di germogli di soia
  • 1 piccolo cespo di broccolo
  • 200 ml di latte di cocco
  • 4 cucchiaini di pasta thai curry giallo (o 4 cucchiaini di curry in polvere)
  • lime q.b. (se piace)
  • Noodles Udon, o altro tipo di noodles spessi

Procedimento

Mettere a bollire l’acqua e quando bolle, salare e mettere a bollire le cimette del broccolo per una decina di minuti.

Nel frattempo tritare la cipolla e far scaldare l’olio in una padella antiaderente, quando caldo, mettere la cipolla a soffriggere a fuoco basso.

Quando la cipolla sarà dorata (attenti a non bruciarla!), mettere nella padella i tocchetti di pollo e mescolare con la cipolla. Salare e lasciare cuocere il pollo finché non brunisce leggermente. Intanto pulite e tagliate a rondelle (o a listarelle) le carote. Quando il pollo sarà cotto, mettete anche le carote nella padella e mescolate il tutto. Lasciate quindi cuocere anche le carote, sta a voi decidere se lasciarle un po’ croccanti o farle diventare più morbide. Se vedete che si sta attaccando aggiungete un poco d’acqua.

Mettete ora un’altra pentola con acqua a bollire per i noodles e rispettate i tempi di cottura della confezione (nel mio caso erano 14 min).

Quando le carote saranno cotte, aggiungete i germogli di soia e fate saltare per 1 minuto. A questo punto, unite in una ciotola il latte di cocco con la pasta di curry o il curry in polvere e mescolate finché non si saranno amalgamati. Unisci poi il composto agli ingredienti nella padella.

Fai bollire il tutto, finché non si sarà leggermente addensato (se risulta troppo secco aggiungere un goccio d’acqua), unisci ora le cimette dei broccoli e mescola. Lascia cuocere per qualche secondo. Aggiungi ora i noodles precedentemente cotti e scolati. Mescola il tutto e lascia cuocere per qualche altro secondo.

Ecco a voi, i noodles sono pronti, non vi resta che decidere se mangiarli con le bacchette, o con la (per noi più comoda) forchetta!

Heart Shaped Pie: Crostata con Frolla di Mandorle e Pere!

È sempre bello avere una torta in casa e prenderne ogni tanto una fettina noncuranti del burro e degli zuccheri che trasuda. Morbida, croccante o succosa. Non c’è niente che dia gioia come una bella torta nei tardi pomeriggi novembrini, quando le giornate si accorciano e il buio porta con sé quella sottile malinconia soporifera.

Proprio per questo l’altro giorno ho scritto a mia mamma per sapere la sua ricetta della crostata di pere, una delle cose che amo di più da quando ero piccola, con la sua frolla alla mandorla e le pere che si caramellano nel succo di limone e zenzero creando uno sciroppo delizioso.

Io ho sostituito 15g di farina di mandorle con quella di nocciole (ne avevo un po’ avanzata), sembra poca, ma in realtà da un retrogusto molto preciso e buono. La tortiera dovrebbe essere di 24 cm, ma io l’ho cucinata nella tortiera a forma di cuore, la sola e unica (che ho a Bologna).

Ecco qui la ricetta, spero possa allietare anche i vostri pomeriggi autunnali.

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Ricetta Crostata di Pere

Ingredienti

  • 4 pere sode
  • 30g di zucchero
  • 1 cucchiaio di zenzero in polvere
  • succo di 1/2 limone

Per la pasta:

  • 200g di farina (io ho usato quella integrale)
  • 100g di farina di mandorle
  • 100g di zucchero
  • 1 uovo
  • 150g di burro
  • sale

Procedimento:

Scaldate il forno 180° C.

Scogliete il burro.

Mescolate in una ciotola gli ingredienti per la pasta frolla con un cucchiaio e poi con le mani. Avvolgetela con la pellicola e riponetela in frigo per almeno 1 ora.

Nel frattempo sbucciate le pere, tagliatele a metà e levate il torsolo. Posizionate nella teglia a testa in giù ogni metà di pera, cospargete con lo zucchero e il succo di limone. Infornate per 15 minuti.

Fate due dischi con la frolla e posizionatene uno. sulla teglia. Metteteci sopra le pere spiaccicandole un po’ in modo che si distribuiscano in modo omogeneo sulla superficie. Ricoprire con l’altro disco di pasta frolla.

Infornate e cuocete per 40 minuti.

Buon appetito!

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My top 7 places to eat in Amsterdam

“L’amicizia non dura quarant’anni per magia, bisogna lavorarci parecchio; è come con i tuoi risparmi: non crederai mica che da vecchia ti svegli la mattina e trovi un mucchietto di soldi che ti aspetta? […] Io sto dicendo che ci serve un programma di ritiro emotivo; è importante trovare tempo per le amiche e fare viaggi come questo.” (Carrie – Sex & The City)

 

Come ogni anno, anche quest’anno siamo partite, nuovo posto da esplorare, diverse premesse. E’ stato un anno difficile per tutte, ognuna di noi ha avuto le sue sconfitte, qualcuna scolastica, qualcuna in amore, qualcuna, o forse tutte, fatta di insicurezze e paure. E’ stato un anno di cambiamenti, una che lavorava, io che me ne andavo a Bologna, l’altra che procedeva per il secondo anno di università, ma a Firenze. In qualche modo siamo riuscite a vederci, ogni tanto, qualche oretta, un caffè e gli ultimi aggiornamenti. Alcuni periodi di più, alcuni periodi di meno.

Ogni anno è così, ogni anno è fatto di cambiamenti, sconfitte e vittorie, e più cresciamo e più la nostra amicizia muta, costituita sempre meno dalla quotidianità di quando eravamo delle piccole neoliceali, ma forse anche per questo più matura.

Perciò amo il nostro viaggio estivo. Penso sia quel momento in cui torniamo a conoscerci profondamente, come ci conoscevamo un tempo quando passavamo giornate intere a casa l’una delle altre a fare tutto o niente, nottate insieme fingendo di essere a dormire nelle reciproche case (per poi essere puntalmente beccate). E’ l’occasione per riscoprire l’affiatamento che durante l’anno è un po’ sopito, per lasciare spazio ai mille impegni e alle giornate frenetiche, che sembrano sempre troppo corte per riuscire a far tutto. E’ l’occasione per tornare a capire che ci vogliamo bene ancora così profondamente, sia per i nostri pregi, sia per i nostri inevitabili difetti.

 

Quest’anno la tappa è stata Amsterdam e tra Amsterdam Card e consigli di un amico che ci ha studiato, abbiamo passato delle giornate particolarmente intense, tra musei, boat tour, case da visitare, parchi e locali interessanti. Ma soprattutto, per non farci mancare niente, abbiamo mangiato in tanti posti deliziosi, alcuni anche molto carini, che vi vorrei consigliare.

 

Dove abbiamo mangiato?

 

  • Burger Bar: la prima sera siamo andate a fare un giro a De Pijp, uno dei quartieri al centro della città, e poi abbiamo burgerbardeciso di mangiare qualcosa lì. Io ho preso un hamburger da Burger Bar, uno dei tanti posti che ci sono vicino a Sarphatipark. E’ una catena olandese dove è possibile comporre il proprio hamburger decidendo il pane, la carne, i condimenti e
    le salse. Io ho preso un classico bacon cheeseburger con il pan brioche, da portare via. Abbiamo mangiato al parco e, ammetto, è stato davvero difficile, come, d’altronde, per ogni hamburger che si rispetti. Per fortuna loro, previdenti, mi avevano messo nel sacchetto una salviettina (questi olandesi sono avanti, si sa…).

(https://www.burgerbar.nl)Voto: 8 Spesa: 10€

  • De Foodhallen: a un quarto d’ora da Rembrandtplein si trova De Hallen, vecchia foodhallen.jpgstazione dei bus riqualificata, dalla bellissima struttura in ferro battuto. All’interno del De Hallen c’è un po’ di tutto: cinema, riparazioni di bici, biblioteca, negozi, appartamenti, e molto altro. Una parte di questa struttura è dedicata al cibo, con molti stand in rappresentanza delle tradizioni culinarie di tutto il mondo.

Dopo una lunga indecisione alla fine io ho optato per Dim Sum Thing, che faceva ravioli al vapore. Qui ho preso due piccoli ravioli con carne di maiale e bambù e due panini food hallen(buns) al vapore con maiale sfilacciato in salsa bbq.

Ho preso anche delle tortine (proprio irresistibili) allo stand di Petit Gateau, una meringata al limone e l’altra frangipane e lamponi.

Il posto era bellissimo, molto luminoso e arredato con stile giovane e minimal.

(https://dehallen-amsterdam.nl/en/tenants/foodhallen-2/)Voto: 8 e mezzo Spesa: 10/15€

  • Bar Mash: per il secondo pranzo, nuovamente a De Pijp, ci siamo divise e io sono
    capitata abbastanza casualmente al Mash, un ristorante thailandese. Qui ho preso un pad thai con noodles di riso, pollo, noccioline e lime e me lo sono gustato nel parco. Devo dire che mi ha lasciata piacevolmente stupita, era dolce e sugoso e anche molto abbondante.

mash-bar.jpg

(http://www.barmash.nl) Voto: 8 Spesa: 8€

  • Salsa Shop: è una catena di cibo messicano in cui puoi comporre il tuo pasto. E’ possibile scegliere tra burrito, tacos, “bowl” o insalata e poi aggiungere carne, toppings e salse. Io ho preso un burrito e l’ho riempito in un modo indecente e devo ammettere che avrei fatto meglio a controllarmi… Decisamente uno dei pasti più sostanziosi della vacanza!

salsashop

(http://salsashop.com/menu/) Voto: 7 Spesa: 9.95€

  • Pancakes Amsterdam: non si può andare via da Amsterdam senza aver mangiato amsterdam pancakes
    un pancakes, Livia li reclamava da giorni, e alla fine l’abbiamo accontentata.

I pancakes olandesi sono in realtà delle crepes un po’ più spesse di quelle francesi e sono tipicamente riempite di mele, formaggio o prosciutto. Io ho preso una versione un po’ più (anche troppo) ricca, con Camambert, salsa di lamponi e prosciutto. Livia invece è rimasta sul classico pancakes americano ricoperto di cioccolata, fragole e mandorle.

Ammetto che questo è il posto che forse mi è piaciuto meno, “Pancakes Amsterdam” è una delle catene più famose di pancakes della città, quindi, a mio avviso, punta più sul nome che sulla qualità. I piatti erano troppo pesanti, i pancakes americani non erano soffici ma avevano invece la consistenza di una torta. Mentre la mia crepes, nonostante il vincente abbinamento di ingredienti, era bruciata in alcuni punti, e questo la rendeva un po’ amara.

Diciamo che se dovessi tornare ad Amsterdam mangerei pancakes da qualche altra parte…

(https://pancakes.amsterdam)Voto: 6 e mezzo Spesa: 13€

  • Pllek: Questo locale che si trova a NDSM, ex porto riqualificato, è il posto che più hopllek3
    amato, sia dal punto di vista della location che da quello del cibo.

L’edificio è spazioso e molto luminoso arredato in stile urbano-industriale. I tavoli sono sia dentro che fuori e qui c’è anche una spiaggetta con pouf dove è possibile rilassarsi e prendere il sole (noi non abbiamo perso tempo e l’abbiamo sfruttata per una dormitina di un’oretta). I piatti sono tutti particolari e ricchi di verdure e devo ammettere che la bontà degli ingredienti mi ha davvero impressionata.

Io e Livia ci siamo divise un hamburger e un toast. L’hamburger era di cinghiale, non lo avevo mai mangiato ma aveva un sapore molto simile alla salsiccia, la sua particolarità era che come salsa avevano usato una chutney (marmellata) di albicocche, il risultato era davvero delizioso!

La cosa che ho amato d più è stato però il toast: due fette di pane integrale con sopra hummus, pomodoro, rapa rossa, zucchine e asparagi arrostiti, insalata, pinoli tostati e qualche condimento che contribuiva a rendere il tutto davvero superlativo!

pllek.jpg

(http://www.pllek.nl/pllek-amsterdam-restaurant-ndsm-yoga.html) Voto: 10 Spesa: 7.50€

  • Amsterdam Roest: E’ decisamente al secondo posto delle mie location preferite di roest2Amsterdam, un locale frizzante e giovanile, dallo stile particolare e ricercato. Anche qui vi è una spiaggetta dove sono presenti tavole, amache o delle scalinate in legno, per godersi l’atmosfera di pace facendo aperitivo o anche solo per una birretta con gli amici.

Noi abbiamo fatto entrambe le cose…

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Siamo arrivate per una birra ma poi come al solito ci siamo fatte tentare anche dal cibo e abbiamo preso una delle varie opzioni che proponeva il menù: un tagliere con formaggio, un grande carciofo bollito e varie salsine con cui accompagnarlo.

Purtroppo questo posto sta per chiudere, lo abbatteranno e al suo posto ci costruiranno un complesso di case moderne…

Quindi affrettatevi ad andare prima che sia troppo tardi!

(https://www.amsterdamroest.nl) Voto: 9 e mezza Spesa: 10.50€

“Love my way” and Carrot Gnudi

Ho visto un sacco di, un sacco di lunedì, venirmi addosso, il naso rotto

 

Sono passati mesi ormai dall’ultima volta che ho pubblicato. Sono stati mesi difficili, mesi lenti, ma allo stesso tempo velocissimi, mesi di cambiamenti. Il fatto è, che dopo tutte queste difficoltà, io sono ancora qui a stupirmi di me stessa. Sono sopravvissuta.

Mi rendo conto da questo che sono cresciuta, sono maturata, non sono più la ragazzina che costruiva e poi distruggeva tutto alla prima difficoltà, che si lasciava andare nella tristezza e nell’autocommiserazione.

Ho imparato a pormi degli obiettivi e a rispettarli, a capirmi e a capire i miei tempi, a rendermi conto di quando rallentare e quando invece sfruttare tutta la mia energia per dare il massimo. Ho imparato ad accettare i miei errori, ad ammettere quando non ho fatto abbastanza e a non disperarmi se invece, dopo tanti sforzi, non ci sono i risultati sperati.

Forse avevo bisogno di queste difficoltà, di queste prove, di questi cambiamenti, perché senza di questi non mi sarei resa conto che li potevo affrontare tutti a testa alta e che potevo stupire me stessa rendendomi conto che non sono crollata, non questa volta.

Dire che va tutto bene sarebbe un’esagerazione, sono fiera di me e di come ho affrontato tutto, sono grata dei miei amici, vecchi e nuovi, che mi sono stati accanto in questi mesi, facendomi sentire meno sola, ma prima di riuscire vermente a ritrovare un equilibrio ce ne vorrà.

La sensazione di provare qualcosa che in realtà nessun altro, o anzi, solo un’altra persona nel mondo, può capire, è la sensazione che più mi pervade in questo periodo, e forse la realtà è che la mia paura più grande è quella di rimanere l’unica a provarla e capirla.

Ci sono relazioni troppo complesse perché si possano superare semplicemente “lasciandosele alle spalle”. Quelle relazioni che mutano continuamente nel tempo, fatte di ferite da curare lentamente, per poi ricominciare più forti. A volte accanto, mano nella mano, a volte divisi, ma in fondo sempre insieme, sostenendosi a distanza, nel bene e nel male.

Queste sono le relazioni che cresceranno in un modo sempre imprevisto, quelle in cui è inevitabile, ogni tanto, provare rancore perché le cose non sono andate esattamente come ci aspettavamo, per poi mettere quel sentimento amaro da parte e riuscire a tornare a ridere, magari insieme, un giorno…

 

Questo piatto è uno delle tante immagini salvate sul mio account Instagram, uno dei tanti progetti a cui, ora, posso ora fare una spunta. Voglio dedicare questo piccolo progetto a tutte le persone che amo, per questo lo dedico anche a te, che ora sei lontano.

 

Volevo ringraziare Izy Hossack perché questa meravigliosa ricetta è sua, io mi sono permessa di aggiungere il parmigiano, poiché per me, gli gnudi senza parmigiano, erano leggermente un’eresia.

L’eresia in realtà, qualcuno dirà, è che una fiorentina prenda una ricetta per fare gli gnudi da un’inglese, ma, che dire, a me piace sperimentare, e devo dire che questi gnudi sono decisamente più che plausibili, anzi, ma che dico, sono deliziosi!

Izy li bolle, poi li passa in padella con burro, olio e salvia, questo passaggio ne esalta il sapore e li rende ancora più deliziosi. Li condisce poi con carote al forno e un sugo di noci, ma se volete fare più veloce saranno buonissimi anche solo con una spolverata di parmigiano.

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Gnudi alle carote (ricetta per 34-40 gnudi, circa 6-7 persone)

Ingredienti per gli gnudi

  • 1250 g di carote pulite
  • 500 g di ricotta
  • 2 uova
  • 150 g di farina 00
  • 60-80 g di parmigiano grattugiato
  • 250 g di semolino
  • un cucchiaio di olio extravergine d’oliva
  • sale e pepe q.b

per la salsa di noci

  • 150 g di noci tostate
  • 1 fetta di pane (in cassetta) senza crosta
  • 200 ml di acqua
  • 30 g di parmigiano grattugiato
  • 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • 1 spicchio di aglio sbucciato

per presentare

  • 3 cucchiai di olio
  • 1 cucchiaio di burro
  • foglie di salvia

Preparazione

Metti a bollire l’acqua in una pentola, quando bolle sala e metti a cuocere le carote tagliate in quarti. Lascia bollire per 20-30 minuti finché non saranno molto morbide. Asciuga e passale per creare una crema, per questo procedimento puoi usare un passino manuale o un minipimer.

Metti la purea in una ciotola.

Appoggia su un piatto due pezzi di carta assorbente e mettici sopra la ricotta, asciuga con altri due pezzi di carta assorbente appiattendo la ricotta sul piatto, se questa appare molto acquosa ripetere l’operazione.

Mettere la ricotta nella ciotola con la purea di carote, aggiungere il parmigiano, la farina, le uova, il sale e il pepe e mescolare bene.

Spargere delle teglie (di una misura adatta al vostro frigo) con metà del semolino e creare delle palline con l’impasto degli gnudi. Potete creare le palline con un cucchiaio per il gelato, sennò le potete modellare con le mani bagnate (così l’impasto non si attaccherà alle mani). Spargete poi il restante semolino sugli gnudi, o spargeteci quello che rimane sulla teglia.

Mettete gli gnudi nel frigo per un temp da  2 a 48 ore in modo che il semolino si possa assorbire così che gli gnudi diventino più consistenti.

Per la salsa:

Lasciare a mollo il pane fatto a pezzetti in un po’ d’acqua per 5 minuti. Mettere poi il pane in un mixer o frullatore con le noci, il parmigiano, l’olio, l’aglio. Frulla finché la salsa non sarà vellutata e liscia e condisci con sale e pepe a piacere.

Per servire:

Preriscalda il forno a 200°C (400°F). Taglia le carote a rondelle sottili e disponile su una teglia foderata con un foglio di carta da forno. Condisci con olio, sale e pepe e mettile a cuocere nel forno caldo per 20-30 minuti, finché non saranno colorite.

Metti intanto a bollire l’acqua in una pentola larga. Quando l’acqua bolle, sala e butta gli gnudi. Cuoci per 5 min.

Metti poi a scaldare in una padella antiaderente olio, burro e le foglie di salvia. Quando gli gnudi saranno cotti mettili a rosolare nella padella finché non avranno una leggera crosticina.

Stendi la salsa di noci sul piatto e posiziona sopra gli gnudi, cospargi poi con le foglie di salvia, le carote al forno e parmigiano.

Buon appetito!

N.B

Se non mangiate subito gli gnudi, lasciateli un’ora nel congelatore, poi, quando saranno solidi, conservateli in sacchetti alimentari. Quando li vorrete mangiare vi basterà bollirli per 6 minuti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cupcakes (Fairy Cakes)!

Qualche settimana fa mi sono finalmente decisa ad invitare delle mie amiche per fare una merenda con qualcosa che avevo cucinato io, ho deciso quindi di fare le classiche, morbide e zuccherose cupcakes, le tortine delle fate che sono semplicissime da fare e veramente deliziose e soddisfacenti.

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Ricetta x 12 cupcakes

Ingredienti

  • 125 gr di burro (a temperatura ambiente)
  • 125 gr di farina (3/4 cup)
  • 125 gr di zucchero (1/2 cup)
  • 2 uova (a temperatura ambiente)
  • 1/2 bustina di lievito (1 tsp)
  • un pizzico di sale
  • 1 tsp di estratto di vaniglia
  • latte q.b. (per ammorbidire)

N.B Per cuocere i cupcakes vi dovrete servire o dei pirottini di carta, con un supporto, cioè inseriti in uno stampo per cupcakes/muffin (se messi in forno senza supporto i cupcakes si appiattiranno), oppure potete usare dei pirottini di silicone, che mantengono la forma e non hanno bisogno di supporto

Procedimento

Scalda il forno a 180°C. Metti i pirottini di carta nello stampo per cupcakes.

Mescola con la frusta elettrica il burro e lo zucchero finché non si crea una crema ariosa, aggiungi poi una per volta le uova a temperatura ambiente e continua mescolare con la frusta a velocità bassa.

Aggiungi farina, lievito ed estratto di vaniglia e continua a mescolare con la frusta finché gli ingredienti non saranno amalgamati. L’impasto deve avere una consistenza morbida che cade dal cucchiaio, in caso fosse ancora troppo denso aggiungete del latte e amalgamate.

Dividete il composto negli stampini aiutandovi con una spatola e un cucchiaio, gli stampini devono essere riempiti fino a 3/4 (se li riempite troppo in cottura lieviteranno fuori dai pirottini e non avranno la forma uniforme che si addice a un cupcake).

Mettere in forno per 15/20 minuti finché non saranno dorati.

Quando saranno freddi potrete decorarli con la glassa che preferite, esistono molti tipi di glasse, io qui sotto vi propongo la semplice ricetta della glassa al burro (buttercream), che si presenta molto bene senza troppi sforzi!

Ricetta Buttercream

Ingredienti

  • 100 gr di burro (lasciato a temperatura ambiente finché non sarà “a pomata”, NON scaldatelo manualmente perché non otterrete la consistenza giusta)
  • 110 gr di zucchero a velo
  • qualche goccia di un colorante alimentare a scelta (facoltativo)
  • estratto di vaniglia o vaniglia Bourbon

Procedimento

Sbattete con la frusta il burro e lo zucchero finché non avranno una consistenza spumosa e avranno incamerato aria tanto da cambiare colore (la glassa dovrebbe diventare più chiara).

Aggiungete poi il colorante e mescolate finché il colore non sarà omogeneo.

Inserisci poi la glassa in una sac a poche o una siringa per glasse e scegli il beccuccio che preferisci (io ne ho scelto uno classico dentato, tondo largo mezzo cm), fai poi un movimento circolare partendo dal bordo del cupcakes fino ad arrivare al centro e stacca all’insù per lasciare la puntina centrale. Fai così per tutti i cupcakes.

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My second time: Chiffon cake al cioccolato, con panna e ganache al cioccolato

Dopo tanta attesa pubblico finalmente questa ricetta della versione al cioccolato della Chiffon Cake, rivisitazione della torta di Laurel che vi avevo raccontato nello scorso post!

Con il blog si procede lenti nell’ultimo periodo, tra pre-trasloco, trasloco e post-trasloco (con esami annessi..) sono stata messa un po’ male con il tempo. Però la buona notizie è che ho una nuova casetta, con una cucina tutta mia e una cavia per tutti i vari biscotti e muffin futuri (si Betti, sto parlando di te). Sono quindi speranzosa di ricominciare a ingranare a breve e tornare con tante nuove ricette!

Intanto, mentre sono alle prese con raccolte indifferenziate porta a porta, stanze da ammobiliare e povertà da fuorisede, vi beccate questa, che tra l’altro è stata la torta del mio 21esimo compleanno e vi assicuro che non vi deluderà!

Ricetta

Ingredienti x la torta

  • stampo da Chiffon/Angel cake (lo trovate qui), o qualsiasi altro stampo alto in alluminio
  • 260 g di farina
  • 35 g di cacao
  • 300 g di zucchero, divisi
  • 1 (12g) cucchiaio di lievito per dolci
  • 1 cucchiaino di sale
  • 180 ml di acqua fredda
  • 100 g di olio di semi
  • un cucchiaino di scorza di limone grattugiata
  • 2 cucchiaini di vaniglia bourbon, o un baccello
  • 6 tuorli di uovo, a temperatura ambiente
  • 6 albumi, a temperatura ambiente
  • mezzo cucchiaino di cremor di tartaro

Ingredienti x la ganache e farcitura

  • 120 ml di panna fresca
  • 100 gr di cioccolato fondente
  • metà dose della crema panna e mascarpone (ricetta qui)

ATTENZIONE! Mi raccomando ricordatevi di far riposare la torta a testa in giù, o grazie ai piedini dello stampo da Angel Cake, oppure appoggiandola su tre tazzine da caffè.

Procedimento

—> vedi il procedimento della Chiffon Cake panna e fragole ma setaccia il cacao insieme a farina, lievito, zucchero e sale

Ganache: taglia a pezzetti il cioccolato e riscalda la panna in un pentolino fino a portarla a leggero bollore, a quel punto toglila dal fuoco e versa sul cioccolato. Mescola finche non  il cioccolato non si sarà sciolto completamente.

Appena la torta sarà pronta e avrà riposato le sue 6 ore, taglia a metà e farcisci con la crema di panna e mascarpone. Quando la ganache si sarà raffreddata versa sulle torta.

Ta daan!

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My first time: Chiffon Cake con fragole e panna

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Settimana scorsa era il mio compleanno e ho deciso che volevo una bella torta di compleanno di quelle classiche, alte, morbide e pannose. E allora era destino che m’imbattessi nella fantastica ricetta di Laurel che aveva fatto una deliziosa Chiffon Cake alle fragole e panna proprio qualche settimana prima!

La realtà è che alla fine di torte ne ho fatte due, e questa è solo la prima. La questione è che, non avendola mai fatta, avevo paura che non mi venisse bene, in più la teglia che avevo non è la classica teglia da Chiffon (niente piedini, niente forma a ciambella), anche se poi il materiale è lo stesso, cioè alluminio. Quindi ho approfittato del compleanno di mio babbo e questa qui, la prima, l’ho fatta per lui. E, udite udite, mi è riuscita!

Quindi non mi resta che spiegarvi questa magnifica ricetta della Chiffon Cake con panna e fragole, sperando che vi piaccia tanto da provare anche la versione al cioccolato con ganache 😉

–> rispetto alla ricetta di Laurel io ho messo tre chiare in meno, il risultato è stato comunque molto soffice e spugnoso, ma vedete un po’ voi

–> è importante che la teglia non venga imburrata e che le uova siano a temperatura ambiente

Ricetta

Ingredienti

  • stampo da Chiffon/Angel cake (lo trovate qui), o qualsiasi altro stampo alto in alluminio
  • 310 g di farina
  • 300 g di zucchero, divisi
  • 1 (12g) cucchiaio di lievito per dolci
  • 1 cucchiaino di sale
  • 180 ml di acqua fredda
  • 100 g di olio di semi
  • un cucchiaino di scorza di limone grattugiata
  • 2 cucchiaini di vaniglia bourbon, o un baccello
  • 6 tuorli di uovo, a temperatura ambiente
  • 6 albumi, a temperatura ambiente
  • mezzo cucchiaino di cremor di tartaro

Procedimento

Scalda il forno a 160°C e crea una circonferenza per foderare il fondo della tua teglia. Setaccia due volte farina con 250 g dello zucchero, lievito e sale. Mescola tuorli, acqua, olio, scorza di limone e la vaniglia (se si usa il baccello, aprirlo e raschiare i semi). Mescola con le fruste elettriche ad alta velocità fino ad amalgamare per bene. Aggiungi poi la farina e mescola delicatamente utilizzando una frusta finché l’impasto è morbido. Metti da parte.

In un’altra ciotola ampia mescola albumi e cremor di tartaro e monta con delle fruste asciutte e pulite, aggiungi qualche goccia di succo di limone se vuoi essere sicuro che le chiare non si smontino.  Dopo qualche minuto aggiungi gli altro 250 g di zucchero e continua a montare finché non saranno a neve ferma.

Unisci quindi una parte delle chiare a neve al composto con il tuorlo mescolando delicatamente con una spatola, unisci poi il resto degli albumi mescolando dal basso verso l’alto in modo da non smontarli. Non mescolare troppo, l’impasto non deve risultare liscio.

Fodera il fondo della teglia (non imburrare né foderare i lati!!) e versa l’impasto al suo all’interno. Dopo 45 min fai la prova del bastoncino, la torta sarà pronta quando il bastoncino uscirà pulito (io l’ho tenuta in forno per 1 ora e 15 min).

Una volta sfornata la torta dovrete lasciarla raffreddare capovolta nello stampo per 6 ore. Se non avete lo stampo da Chiffon Cake con le apposite gambine potete comunque appoggiare lo stampo su qualche supporto che lo faccia rimanere rialzato, io ad esempio ho usato tre tazzine.

Passate poi lungo il bordo della teglia un coltello o una spatola e rimuovetela poi con delicatezza dallo stampo.

Ora potete decidere se decorare la torta con una semplice spolverata di zucchero o sbizzarrirvi con le farciture, qui sotto ve ne propongo una!

Per farcire:

  • 450 g di mascarpone
  • 120 g di zucchero a velo, diviso
  • 460 g di panna fresca
  • 2 cucchiaini di vaniglia bourbon
  • 1 cucchiaino di scorza di limone grattugiata
  • 700 g di fragole fresche lavate e tagliate in fette sottili

Versa il mascarpone in una ciotola con metà dello zucchero a velo e mescola bene per ammorbidirlo, metti da parte.

In un’altra ciotola monta a neve molto ferma la panna con l’altra metà dello zucchero. Unisci poi al mascarpone e mescola delicatamente con movimenti dal basso verso l’alto per non smontarla. Unisci poi la vaniglia e la scorza di limone.

Taglia a metà la torta e farcisci con uno strato di glassa panna e mascarpone e ricopri con le fette di fragole disposte in modo concentrico, copri con un’altra passata di glassa. Ricomponi la torta e spalma la glassa su tutta la superficie ricoprendola completamente. Decora poi a piacimento con le fette di fragola e ciuffetti di glassa aiutandoti con un sac à poche.

Buon appetito!

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