Sfouf: la torta al semolino libanese

La mia storia con i dolci mediorientali, come già detto in precedenza, inizia a Parigi.

Era la nostra prima vacanza a Parigi, primavera, io avrò avuto più o meno 7 anni. Per questo quel pomeriggio in cui mia mamma e mia sorella avevano deciso di andare a far compere, io e mio babbo ci siamo diretti da un’altra parte. Mi ricordo che mio babbo voleva portarmi a visitare una Moschea e io non avevo idea di cosa aspettarmi e penso di non aver avuto nemmeno molta voglia, ma lui mi aveva promesso che lì avremmo fatto merenda. Il cibo era sempre un buon modo per farmi arrivare da qualche parte e, come ho scoperto nel tempo, anche per imprimere in modo indelebile nella mia memoria alcuni momenti.

La Moschea di Parigi ha un bellissimo giardino, ricoperto di mattonelle colorate, lì è possibile sorseggiare un tè verde ai tavolini e mangiare dei dolcetti scelti da un’ampissima selezione. Mi ricordo ancora che ne scelsi alcuni al marzapane, altri ricoperti di zucchero e altri ancora di sfoglie di pasta croccante imbevute di sciroppo. La dolcezza del miele e dello sciroppo e gli aromi di rosa, fior d’arancio, cannella e anice legati perfettamente al sapore delicato della frutta secca: noci, pistacchi, mandorle. Questi sapori sono rimasti nel mio cuore come dei cari ricordi, e spesso mi trovo a ricercarli in ciò che cucino e in ciò che mangio.

L’altro giorno scorrevo quindi il feed di Instagram e quando mi è apparso questo dolce al semolino ho cominciato già a pregustarlo e mi incuriosiva così tanto conoscere il suo vero sapore, che ho deciso che avrei dovuto farlo assolutamente!

Eccolo qui infatti, molto semplice e delizioso, aromatico, ma in modo molto armonioso. Devo ammettere tra l’altro che non sono una fan dell’anice nei dolci, ma in questo caso non mi disturba affatto e anzi, ci sta molto bene!

N.B

  • La ricetta è senza uova, quindi può facilmente diventare vegana sostituendo lo yogurt con yogurt di soia o altro sostituto a proprio piacimento
  • Io ho messo una mandorla per rombo, per puro gusto estetico, ma tornando indietro ne cospargerei l’intera superficie, perché rendono la torta molto deliziosa (e lo stesso sono sicura valga per i pinoli)

Ricetta Sfouf: torta al semolino libanese

Ingredienti

  • 2 cucchiai di tahini per imburrare la teglia (può essere sostituito con il burro)
  • 130g (1 cup) di farina
  • 130g (1 cup) di semolino
  • 1/2 cucchiaino di lievito per dolci
  • 1/4 di cucchiaino di sale fino o kosher
  • 1 cucchiaio di curcuma
  • 1/2 cucchiaino di semi di anice pestati
  • 250g (1 cup) di yogurt intero
  • 200g (1 cup) di zucchero
  • 1 cucchiaino di vaniglia (o estratto)
  • 1 cucchiaio di essenza di fior d’arancio
  • 110g (1/2 cup) di olio di semi
  • mandorle (spellate) o pinoli q.b

Procedimento

Scaldare il forno a 180°C e imburrare la teglia o spalmarla con il tahini.

Mettere in una ciotola grande le due farine, il lievito, il sale, la curcuma e l’anice pestata.

In una ciotola più piccola mettere lo yogurt, lo zucchero, la vaniglia e l’essenza di giro d’arancio e sbattere bene finché non si sarà sciolto la maggior parte dello zucchero. Aggiungere quindi l’olio e sbattere vigorosamente finché non si sarà ben amalgamato.

Unire poi il composto liquido alla ciotola degli ingredienti secchi e mescolare con la frusta finché non si saranno amalgamati.

Versare poi il composto nella teglia imburrata e spianare la superficie, ornare poi a piacimento con mandorle o pinoli.

Infornare per 20/25 minuti o finché, infilzandola con uno stecchino questo non ne uscirà pulito. A questo punto accendere il grill (io l’ho messo a 3, ma dipende da forno a forno) e aspettare che si dori la superficie (attenzione a non bruciarla!).

Hummus: 3 ricette sfiziose

Mi stupisco di chi continua a dire “Ora che avete tempo potreste provare a fare questo o quest’altro”, forse perché la mia realtà (ma sono pronta a scommettere, anche quella di molti altri) è che anche se sono chiusa in casa, di tempo ne ho comunque molto poco.

La mia Università (Bologna), si è attivata molto velocemente per poterci far fare le lezioni online e permetterci di sostenere gli esami via computer (grazie!). Quindi la mia vita continua come al solito, tra progetti di gruppo, laboratori, lezioni e studio.

Certo non posso uscire, ma questo vuol dire semplicemente che durante il mio tempo libero, il momento in cui potrei svagarmi e staccare, sono sempre qui, nello stesso luogo dove studio, lavoro, cucino e soprattutto il luogo dove tutti sanno di potermi trovare, perché in fondo, siamo tutti in quarantena, perché non dovresti rispondere al telefono? Non hai niente da fare!

Ora, non voglio lamentarmi, so che la situazione è uguale per tutti, semplicemente dico: smettiamo di dire che questa quarantena ci fa guadagnare tempo, smettiamo di dare ancora più per scontato del solito la disponibilità continua delle altre persone, e smettiamo di pensare che visto che siamo a casa “a non far niente” dobbiamo occupare tutte e 24 le ore della nostra giornata.

E’ giusto darsi da fare, è giusto non lasciarsi andare, prendersi cura di noi sia esteriormente che interiormente, fare cose che ci attivano, che ci stimolano e ci permettono di stare bene e distrarci da questo momento difficile. Ma non esageriamo, non rincorriamo l’estremo opposto del “Ho pulito le finestre, fatto una torta, studiato un capitolo del libro e messo a posto gli scaffali, ma ho ancora due ore prima di cena e in questo tempo potrei anche fare yoga, un arrosto oppure lavare il pavimento…” Calma! Respiriamo! Se la nostra vita quotidiana ci raggiunge a casa in via telematica, stiamo già facendo quello che avremmo fatto normalmente, quando finiamo di farlo prendiamoci un po’ di tempo per non essere produttivi e lasciamoci un attimo andare.

Vi propongo quindi oggi tre alternative di Hummus, un classico molto semplice, sfizioso e veloce, che può essere usato come spuntino o come leggero aperitivo casalingo. Da gustare nei vostri momenti di relax!

Ricetta base dell’Hummus

Ingredienti

  • 1 scatola di ceci (250g sgocciolata)
  • 2 cucchiai di Tahini (crema di sesamo)
  • 1 spicchio di aglio (a me piace molto agliosa, se volete potete anche metterne un po’ meno)
  • coriandolo fresco (o prezzemolo)
  • paprika q.b.
  • limone, olio, sale q.b.

N.B. La base è calcolata per un’Hummus, quindi se volete fare tutte e tre le versioni dovrete moltiplicare gli ingredienti della base per 3

Variante 1: Hummus Pomodori secchi e Origano

Ingredienti

  • ricetta base
  • 4-5 pomodori secchi (se grandi, raddoppiare se piccoli)
  • origano q.b

Unire tutti gli ingredienti della base in un mixer o in un contenitore per frullatore a immersione, aggiungere anche i pomodori secchi (se utilizzate quelli grandi sott’olio aggiungerne 3 o 4, se utilizzate quelli piccoli sotto sale, sciacquateli bene e mettetene una decina) e l’origano.

Mixare tutto per bene finché non risulterà una crema, per aumentare la cremosità aggiungere a piacere o olio o acqua.

Variante 2: Hummus all’avocado

Ingredienti

  • ricetta base
  • 1 avocado
  • lime (da usare al posto del limone della ricetta base)

Unire gli ingredienti della base in un mixer o in un contenitore per frullatore a immersione sostituendo il limone con il lime. Aggiungere l’avocado sbucciato e fatto a pezzetti e mixare tutto. Come precedentemente si può aggiungere acqua o olio per ottenere un composto più cremoso.

Variante 3: Hummus alle olive

Ingredienti

  • ricetta base
  • 10-15 olive (io uso le taggiasche che hanno un sapore forte, quindi se le vostre sono poco saporite aumentate)

Unire gli ingredienti della ricetta di base nel mixer o in un contenitore per frullatore a immersione e aggiungere anche le olive. Mixare tutto finché non si raggiungerà una consistenza cremosa. Per maggiore cremosità aggiungere acqua o olio.

Fatemi sapere cosa ne pensate e qual’è la vostra preferita!

Burger Vegan: tre deliziose ricette!

Ho da poco scritto un post su Instagram riguardo alla mia decisione di ridurre in modo radicale il consumo di carne e derivati animali che provengono dalla grande distribuzione (e quindi di conseguenza la maggior parte delle volte da allevamenti e produzioni intensive).

Non sono totalmente contraria al consumo di questi alimenti, la mia idea è che sia giusto mangiare un po’ di tutto, e sia soprattutto salutare ricevere i nutrienti che ci vengono forniti da carne e prodotti animali, ma credo anche fermamente che ciò che non è affatto giusto sia che gli animali subiscano dei soprusi agghiaccianti, che ci siano produzioni che partecipano all’inquinamento ambientale in modo così consistente e che le aziende non siano trasparenti e ci facciano credere di star comprando dei prodotti, quando ne stiamo comprando degli altri.

In sintesi, penso che, se vogliamo continuare a mangiare carne e derivati animali, dobbiamo rivolgerci a prodotti a chilometro zero, di produttori locali, certificati e trasparenti ed evitare il più possibile, e se è possibile eliminare totalmente, il consumo di prodotti di cui non si conosce la provenienza o che sappiamo con certezza essere prodotti che arrivano da allevamenti intensivi.

Di recente mi hanno chiesto: come facciamo a sapere che sono prodotti di allevamenti intensivi? Beh avete presente i supermercati? Ecco diciamo che la maggior parte dei prodotti (soprattutto questa categoria di prodotti) presenti nei supermercati, provengono da produzioni intensive. Più nello specifico? Sicuramente i prodotti che pagate poco.

Ovviamente ci sono delle eccezioni e spesso queste sono certificate e le certificazioni sono presenti sul packaging del prodotto. Ma attenzione non parlo di scritte come ‘packaging sostenibile’, ‘eco-friendly’, ‘organic’, ‘bio’, ‘allevato con amore’, ‘di fattoria’, ‘100% naturale’ ecc. che poi non presentino nessun marchio di certificazione, questo si chiama Greenwashing ed è uno dei motivi per cui dobbiamo comprare in modo consapevole, leggere le etichette e informarci sulle aziende che producono gli alimenti che consumiamo regolarmente.

Comincio qui una conversazione che va al passo con mie continue riflessioni e studi, e quindi con una formazione progressiva, in cui io stessa ammetto in primis di non sapere tutto e non essere perfetta. Ho lanciato ora vari argomenti che possono e dovrebbero essere approfonditi molto di più e molto meglio e vi invito a farlo per cominciare una conoscenza più genuina e consapevole del vostro consumo.

Sicuramente una cosa che ho capito da questo mio tentativo (che per ora sta avendo successo), è che per essere vegani (anche se non totalmente), bisogna essere organizzati. Per questo ho deciso di fare un po’ di meal-prep, cioè preparare in anticipo un po’ di hamburger vegani (verdure + proteine vegetali), da conservare in congelatore e scaldare durante la mia settimana.

Qui vi propongo tre tipi di hamburger davvero buonissimi e leggeri. La prima ricetta l’ho ideata io, la seconda l’ho presa dal sito vegolosi.it (che si è per ora sempre rivelato ottimo) e la terza da Carlotta di Cucina Botanica.

Hamburger di patate e broccolo romanesco

Ingredienti

  • 3 patate piccole
  • 1 broccolo
  • 1/2 cipolla saltata
  • pangrattato q.b.
  • sale e pepe

Sbucciare le patate, metterle in una pentola e coprire con acqua fredda. Lasciate bollire per 20-40 min (dipende dalla grandezza delle patate) finché non saranno morbide.
Bollire in acqua bollente il broccolo che avremo pulito in precedenza.

Con uno schiacciapatate andate a schiacciare sia le patate che il broccolo in una ciotola grande, unire quindi la cipolla, sale, pepe e il pangrattato finché non si ottiene una consistenza adatta a formare degli hamburger. Spennellare la superfice di questi con dell’olio.

N.B. più pan grattato di aggiungerà meno saranno morbidi

Infornare a 180°C per 20-30 min o finché non saranno dorati in superficie. Girare a metà cottura.

Hamburger di tofu e verdure

Ingredienti

  • 1 panetto di tofu morbido
  • 1 piccola cipolla tritata
  • 1 carota grattugiata
  • 2 zucchine grattugiate
  • prezzemolo
  • pangrattato q.b.

Mettere un po’ di olio in una padella e far soffriggere la cipolla.

Aggiungere poi le verdure, salare e cuocere fino a farle asciugare.

Aggiungere il tofu sbriciolato e fare saltare ancora.

Trasferire 1/3 del contenuto della padella in una ciotola e passarlo con il frullatore a immersione, in modo che venga una ‘pasta’, aggiungere poi il resto del contenuto della padella e mescolare tutto salando a piacimento.

Mescolare poi un po’ di pangrattato in modo da raggiungere un impasto modellabile e creare gli hamburger. Spennellare la superfice di questi con dell’olio.

Infornare a 180°C per 10-15 min, finché non saranno dorati. Girare a metà cottura.

Hamburger di fagioli cannellini e barbabietola rossa

Ingredienti

  • 280g di fagioli cannellini
  • una piccola barbabietola bollita
  • 80g di zucchina grattugiata
  • 1/2 cipolla saltata
  • Pangrattato q.b
  • sale e pepe

Mettere tutti gli ingredienti nel frullatore o minipimer e frullare tutto, aggiungere poi del pangrattato finché non si raggiungerà una consistenza adatta ad essere modellata.

Modellare gli hamburger, che saranno un po’ morbidi, e spennellarli con dell’olio.

Infornare a 220°C per 20 min e girare a metà cottura.