Burger Vegan: tre deliziose ricette!

Ho da poco scritto un post su Instagram riguardo alla mia decisione di ridurre in modo radicale il consumo di carne e derivati animali che provengono dalla grande distribuzione (e quindi di conseguenza la maggior parte delle volte da allevamenti e produzioni intensive).

Non sono totalmente contraria al consumo di questi alimenti, la mia idea è che sia giusto mangiare un po’ di tutto, e sia soprattutto salutare ricevere i nutrienti che ci vengono forniti da carne e prodotti animali, ma credo anche fermamente che ciò che non è affatto giusto sia che gli animali subiscano dei soprusi agghiaccianti, che ci siano produzioni che partecipano all’inquinamento ambientale in modo così consistente e che le aziende non siano trasparenti e ci facciano credere di star comprando dei prodotti, quando ne stiamo comprando degli altri.

In sintesi, penso che, se vogliamo continuare a mangiare carne e derivati animali, dobbiamo rivolgerci a prodotti a chilometro zero, di produttori locali, certificati e trasparenti ed evitare il più possibile, e se è possibile eliminare totalmente, il consumo di prodotti di cui non si conosce la provenienza o che sappiamo con certezza essere prodotti che arrivano da allevamenti intensivi.

Di recente mi hanno chiesto: come facciamo a sapere che sono prodotti di allevamenti intensivi? Beh avete presente i supermercati? Ecco diciamo che la maggior parte dei prodotti (soprattutto questa categoria di prodotti) presenti nei supermercati, provengono da produzioni intensive. Più nello specifico? Sicuramente i prodotti che pagate poco.

Ovviamente ci sono delle eccezioni e spesso queste sono certificate e le certificazioni sono presenti sul packaging del prodotto. Ma attenzione non parlo di scritte come ‘packaging sostenibile’, ‘eco-friendly’, ‘organic’, ‘bio’, ‘allevato con amore’, ‘di fattoria’, ‘100% naturale’ ecc. che poi non presentino nessun marchio di certificazione, questo si chiama Greenwashing ed è uno dei motivi per cui dobbiamo comprare in modo consapevole, leggere le etichette e informarci sulle aziende che producono gli alimenti che consumiamo regolarmente.

Comincio qui una conversazione che va al passo con mie continue riflessioni e studi, e quindi con una formazione progressiva, in cui io stessa ammetto in primis di non sapere tutto e non essere perfetta. Ho lanciato ora vari argomenti che possono e dovrebbero essere approfonditi molto di più e molto meglio e vi invito a farlo per cominciare una conoscenza più genuina e consapevole del vostro consumo.

Sicuramente una cosa che ho capito da questo mio tentativo (che per ora sta avendo successo), è che per essere vegani (anche se non totalmente), bisogna essere organizzati. Per questo ho deciso di fare un po’ di meal-prep, cioè preparare in anticipo un po’ di hamburger vegani (verdure + proteine vegetali), da conservare in congelatore e scaldare durante la mia settimana.

Qui vi propongo tre tipi di hamburger davvero buonissimi e leggeri. La prima ricetta l’ho ideata io, la seconda l’ho presa dal sito vegolosi.it (che si è per ora sempre rivelato ottimo) e la terza da Carlotta di Cucina Botanica.

Hamburger di patate e broccolo romanesco

Ingredienti

  • 3 patate piccole
  • 1 broccolo
  • 1/2 cipolla saltata
  • pangrattato q.b.
  • sale e pepe

Sbucciare le patate, metterle in una pentola e coprire con acqua fredda. Lasciate bollire per 20-40 min (dipende dalla grandezza delle patate) finché non saranno morbide.
Bollire in acqua bollente il broccolo che avremo pulito in precedenza.

Con uno schiacciapatate andate a schiacciare sia le patate che il broccolo in una ciotola grande, unire quindi la cipolla, sale, pepe e il pangrattato finché non si ottiene una consistenza adatta a formare degli hamburger. Spennellare la superfice di questi con dell’olio.

N.B. più pan grattato di aggiungerà meno saranno morbidi

Infornare a 180°C per 20-30 min o finché non saranno dorati in superficie. Girare a metà cottura.

Hamburger di tofu e verdure

Ingredienti

  • 1 panetto di tofu morbido
  • 1 piccola cipolla tritata
  • 1 carota grattugiata
  • 2 zucchine grattugiate
  • prezzemolo
  • pangrattato q.b.

Mettere un po’ di olio in una padella e far soffriggere la cipolla.

Aggiungere poi le verdure, salare e cuocere fino a farle asciugare.

Aggiungere il tofu sbriciolato e fare saltare ancora.

Trasferire 1/3 del contenuto della padella in una ciotola e passarlo con il frullatore a immersione, in modo che venga una ‘pasta’, aggiungere poi il resto del contenuto della padella e mescolare tutto salando a piacimento.

Mescolare poi un po’ di pangrattato in modo da raggiungere un impasto modellabile e creare gli hamburger. Spennellare la superfice di questi con dell’olio.

Infornare a 180°C per 10-15 min, finché non saranno dorati. Girare a metà cottura.

Hamburger di fagioli cannellini e barbabietola rossa

Ingredienti

  • 280g di fagioli cannellini
  • una piccola barbabietola bollita
  • 80g di zucchina grattugiata
  • 1/2 cipolla saltata
  • Pangrattato q.b
  • sale e pepe

Mettere tutti gli ingredienti nel frullatore o minipimer e frullare tutto, aggiungere poi del pangrattato finché non si raggiungerà una consistenza adatta ad essere modellata.

Modellare gli hamburger, che saranno un po’ morbidi, e spennellarli con dell’olio.

Infornare a 220°C per 20 min e girare a metà cottura.

Senza sprechi: trasformate le vostre banane troppo mature in Banana Bread!

Ultimamente sto imparando, piano piano, a ridurre gli sprechi in cucina. Questa è una cosa a cui non ho mai posto troppa attenzione, o, per meglio dire, che ho sempre ignorato. Spesso è più semplice scartare ciò, che con un po’ di inventiva e un aiuto dal web, può essere trasformato non solo in qualcosa di mangiabile, ma in qualcosa di realmente buono.

Nell’ultimo periodo sto scoprendo quanto possono essere buone e saporite le foglie verdi dei porri (e in quanti modi possano essere cucinate), quante cose si possono fare con il pane raffermo, come ad esempio un semplicissimo dolce e quante ricette nuove si possono scoprire imboccando questa strada del recupero.

Proprio per questo quando ho scoperto che per il Banana Bread servivano banane annerite che più annerite si può, e visto che queste, in casa mia raramente mancano, ho deciso di provare a riprodurre il dolcissimo e delizioso Banana Bread che ci ha fatte sognare a me e a Benedetta durante il nostro ultimo viaggio ad Amsterdam.

Ovviamente qualcosa è andato storto, quando stavo per infornare il magico dolce mi sono resa conto che sul fornello c’era ancora il pentolino con il burro che avevo fatto scogliere poco prima…che dire, il dolce è diventato d’un tratto light! Purtroppo niente dieta in vista, dato che, nella mia nuova attitude ‘no sprechi’, ho deciso di usare il burro fuso per condire i successivi pasti (Comunque il dolce è venuto buonissimo anche versione light, per chi volesse tentarla…).

Ringrazio la fantastica Laurel Evans, a cui appartiene la ricetta originale, che ho modificato un po’.

N.B Potete congelare le banane quando si stanno annerendo e scongelarle quando decidete di fare il dolce.

Banana Bread visto dall'alto

Ricetta: Banana Bread

Ingredienti

  • 250g di farina integrale
  • 100g di zucchero bianco
  • 40g di zucchero di canna grezzo + q.b da spargere in superficie
  • 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio
  • 1/2 cucchiaino di cannella
  • 1/4 cucchiaino di noce moscata
  • un pizzico di sale
  • 3 banane molto mature (un po’ annerite)
  • 80g di yogurt
  • 2 uova
  • 90g di burro fuso, tiepido (oppure senza burro per versione light!)
  • 100g di noci tostate e tritate grossolanamente

Procedimento

Scaldate il forno a 200°C. Imburrate e infarinate uno stampo da plumcake.

In una ciotola unite farina, zuccheri, spezie e sale. In un’altra ciotola schiacciate le banane con una forchetta e sbattetele con yogurt, uova e burro fuso. Incorporate il secondo composto al primo e mescolate finché saranno appena amalgamati.

Mettere il composto nello stampo e spargere sopra le noci e lo zucchero di canna grezzo.

Infornare per 50 minuti nel forno caldo o finché avrà preso colore e infilando uno stecchino non uscirà pulito.

Se vedete che le noci in cima cominciano a bruciarsi prima della fine della cottura, mettete sopra la teglia un po’ di stagnola e abbassate il dolce al piano più basso.

Buona merenda!

Fetta di Banana Bread in primo piano, accompagnato da caffè e latte. Sullo sfondo, suonato, il Banana Bread sul tagliere.

Cupcakes integrali light al cioccolato!

Eccomi di nuovo qui! Negli ultimi giorni sono tornata a Bologna e ho ricominciato a cucinare anche nella scarsità di ingredienti e attrezzi di cui dispongo qui (dura la vita da fuori sede…).

Fatto sta che tra l’assenza degli ingredienti, la dieta (che ho ovviamente abbandonato dopo tre giorni dal mio ritorno qui) e i pochi strumenti (non ho una frusta elettrica ad esempio), ho cominciato a sperimentare i classici dolci “senza” (burro, uova, latte ecc…). Poi, altro disagio, non ho neanche la teglia per torte, ho solo la teglietta per muffin, quindi niente torte, solo muffin (che poi diciamocelo, sono anche più facili da portare a giro).

Ultima cosa, a casa a Bolo usiamo solo farina integrale e solo zucchero di canna…ok si potete spararci…

Comunque diciamocelo, i muffin sono venuti molto molto buoni, i primi giorni sono morbidi, poi si seccano un po’ e tendono a sbriciolarsi, però sono comunque deliziosi, magari anche inzuppati nel latte…

Ricapitolando: i muffin sono integrali, lo zucchero è di canna e gli unici grassi sono yogurt (magro) e olio di semi.

Muffin Integrali Light al Cioccolato

Ingredienti x uno stampo due stampi da 6 muffin (ne viene anche qualcuno in più)

  • 250 g di farina integrale
  • 200 g di yogurt bianco o magro (temp. ambiente)
  • 70 g di olio di semi + 30 g di acqua (temp. ambiente)
  • 160 g di zucchero integrale
  • 3 uova
  • 3 cucchiai colmi di cacao
  • 1 bustina di lievito per dolci

Procedimento

Accendi il forno statico a 180°. Metti i pirottino di carta nelle teglie per muffin (se si preferisce si possono usare i pirottini di silicone senza teglia).

Setacciate farina, lievito e cacao in una ciotola.

In un’altra ciotola sbattete zucchero e uova per un minuto o più con la frusta in modo che montino un pochino (io frusta e musica a tutto volume, unico modo), se avete la frusta elettrica montatele anche per 4-5 minuti.

Aggiungete, continuando a sbattere con la frusta (al minimo se elettrica), lo yogurt. muffin light con manoCominciate poi ad aggiungere alternando gli ingredienti secchi setacciati e la miscela di olio e acqua.

Ottenuto un composto liscio e senza grumi versatelo nei pirottini riempiendoli per 3/4.

Infornate. La cottura durerà dai 20 ai 30 minuti, dipende dalla grandezza dei muffin,comunque dopo 20 minuti fate la prova del bastoncino.

Fateli poi raffreddare su una gratella.

Buon appetito!

 

 

 

 

Pranzo semplice e veloce: melanzana al forno e maiale alla cannella

Ultimamente sto cercando di impegnarmi e andare oltre la solita pasta tonno e pomodoro. Uscire dai propri schemi spesso è importante per scoprire che possiamo cucinare qualcosa di diverso, salutare, ma che è comunque semplice e veloce da cucinare. Buon appetito!

Melanzane al forno

Ingredienti (per una persona)

  • 1 melanzana
  • olio extravergine d’oliva
  • qualche foglia di basilico
  • 1 spicchio d’aglio (sbucciato)
  • sale q.b.

Procedimento:

Scaldare il forno a 180°C.IMGP9349

Lavare la melanzana e tagliare a metà per la lunghezza.

Incidere la polpa della melanzana prima per la lunghezza e poi per la larghezza.

Fare un battutto (quindi tagliare a piccoli pezzetti) con aglio e basilico e immergere in uno o due cucchiai d’olio.

Posizionare la melanzana su una teglia e cospargere sulla superficie con olio, basilico e aglio e qualche pizzico di sale.

Infornare la melanzana e lasciare cuocere per 30-40 minuti (a seconda della grandezza ci vorrà più o meno tempo)

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Fettine di maiale alle spezie

Ingredienti (per una persona)

  • 2 fettine di maiale sottili
  • olio extravergine d’oliva
  • sale q.b.
  • cannella q.b
  • pepe q.b.
  • peperoncino in polvere q.b.

Procedimento:

Battere le fettine, cospargere di olio, sale e spezie (per la quantità dipende da quanto le volete speziate). Massaggiare la carne in modo che tutto il condimento si disponga sulla superficie delle fettine.

Scaldare una piastra o una griglia da fornello e, quando calda, posizionare sopra le fettine.

Il tempo di cottura varia a seconda dello spessore della carne e va dai 3 ai 7 minuti per lato.

Quando la carne è pronta posizionatela su un piatto e gustatela con le vostre deliziose melanzane al forno!!

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Torta di cachi mela

Adoro i kaki (o diosperi) e mi sono sempre meravigliata del fatto che fossero dei frutti (che di solito non mangio con tanto piacere), sembra piuttosto che una gustosa marmellata sia stata racchiusa quasi per scherzo in quella buccia sottile e arancione. Inoltre il kako porta l’autunno, una delle mie stagioni preferite, con il freddo frizzante che odora già d’inverno e le foglie gialle che tappezzano le strade.

Proprio per questi motivi mi ha fatto molto piacere scoprire una ricetta sul blog di Jul’s Kitchen: una torta di cachi mela leggera e dal sapore particolare che gli viene conferito dall’uso della farina di farro e dello zucchero moscovado.

Allora bando alle ciance, ecco la ricetta!

Ingredienti

  • 3 uova
  • 200 g di zucchero di canna moscovado
  • 200 g di yogurt greco intero
  • 1 cucchiaino di essenza di vaniglia biologica
  • 200 g di farina di farro integrale biologica
  • 10 g di lievito
  • 1 kako

Procedimento

Preriscaldare il forno a 180°.

Unire i tuorli allo zucchero moscovado e mettere gli albumi da parte, sbattere insieme i due ingredienti finché lo zucchero non si sarà quasi del tutto sciolto formando una crema densa.

Aggiungere lo yogurt e l’essenza di vaniglia continuando a sbattere con le fruste finché non si amalgamano completamente.

Setacciare nella ciotola la farina e il lievito e mescolare il composto quel tanto che ci vuole per incorporare la farina.

In un’altra ciotola, con la frusta pulita e asciutta, sbattere a neve ferma gli albumi tenuti da parte e unire poi all’altro composto mescolando delicatamente dal basso verso l’alto.

Sbucciare il kako e tagliare a pezzetti irregolari.

Imburrare una teglia da 24cm e versare il composto cospargendola poi con i kaki sulla superficie, cospargere poi sopra un cucchiaio di zucchero di canna.

Infornare per circa 30 minuti e quando la torta ha formato una crosticina all’esterno ed è asciutta all’interno (fare la prova con un bastoncino) togliere dal forno e lasciare raffreddare su una gratella.

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Io ho lasciato la torta così com’è, ma se volete aggiungere un pizzico di dolce in più Giulia consiglia di cospargerla con un po’ di zucchero a velo!

Buon appetito!

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