Ho da poco scritto un post su Instagram riguardo alla mia decisione di ridurre in modo radicale il consumo di carne e derivati animali che provengono dalla grande distribuzione (e quindi di conseguenza la maggior parte delle volte da allevamenti e produzioni intensive).
Non sono totalmente contraria al consumo di questi alimenti, la mia idea è che sia giusto mangiare un po’ di tutto, e sia soprattutto salutare ricevere i nutrienti che ci vengono forniti da carne e prodotti animali, ma credo anche fermamente che ciò che non è affatto giusto sia che gli animali subiscano dei soprusi agghiaccianti, che ci siano produzioni che partecipano all’inquinamento ambientale in modo così consistente e che le aziende non siano trasparenti e ci facciano credere di star comprando dei prodotti, quando ne stiamo comprando degli altri.
In sintesi, penso che, se vogliamo continuare a mangiare carne e derivati animali, dobbiamo rivolgerci a prodotti a chilometro zero, di produttori locali, certificati e trasparenti ed evitare il più possibile, e se è possibile eliminare totalmente, il consumo di prodotti di cui non si conosce la provenienza o che sappiamo con certezza essere prodotti che arrivano da allevamenti intensivi.
Di recente mi hanno chiesto: come facciamo a sapere che sono prodotti di allevamenti intensivi? Beh avete presente i supermercati? Ecco diciamo che la maggior parte dei prodotti (soprattutto questa categoria di prodotti) presenti nei supermercati, provengono da produzioni intensive. Più nello specifico? Sicuramente i prodotti che pagate poco.
Ovviamente ci sono delle eccezioni e spesso queste sono certificate e le certificazioni sono presenti sul packaging del prodotto. Ma attenzione non parlo di scritte come ‘packaging sostenibile’, ‘eco-friendly’, ‘organic’, ‘bio’, ‘allevato con amore’, ‘di fattoria’, ‘100% naturale’ ecc. che poi non presentino nessun marchio di certificazione, questo si chiama Greenwashing ed è uno dei motivi per cui dobbiamo comprare in modo consapevole, leggere le etichette e informarci sulle aziende che producono gli alimenti che consumiamo regolarmente.
Comincio qui una conversazione che va al passo con mie continue riflessioni e studi, e quindi con una formazione progressiva, in cui io stessa ammetto in primis di non sapere tutto e non essere perfetta. Ho lanciato ora vari argomenti che possono e dovrebbero essere approfonditi molto di più e molto meglio e vi invito a farlo per cominciare una conoscenza più genuina e consapevole del vostro consumo.
Sicuramente una cosa che ho capito da questo mio tentativo (che per ora sta avendo successo), è che per essere vegani (anche se non totalmente), bisogna essere organizzati. Per questo ho deciso di fare un po’ di meal-prep, cioè preparare in anticipo un po’ di hamburger vegani (verdure + proteine vegetali), da conservare in congelatore e scaldare durante la mia settimana.
Qui vi propongo tre tipi di hamburger davvero buonissimi e leggeri. La prima ricetta l’ho ideata io, la seconda l’ho presa dal sito vegolosi.it (che si è per ora sempre rivelato ottimo) e la terza da Carlotta di Cucina Botanica.
Hamburger di patate e broccolo romanesco
Ingredienti
- 3 patate piccole
- 1 broccolo
- 1/2 cipolla saltata
- pangrattato q.b.
- sale e pepe
Sbucciare le patate, metterle in una pentola e coprire con acqua fredda. Lasciate bollire per 20-40 min (dipende dalla grandezza delle patate) finché non saranno morbide.
Bollire in acqua bollente il broccolo che avremo pulito in precedenza.
Con uno schiacciapatate andate a schiacciare sia le patate che il broccolo in una ciotola grande, unire quindi la cipolla, sale, pepe e il pangrattato finché non si ottiene una consistenza adatta a formare degli hamburger. Spennellare la superfice di questi con dell’olio.
N.B. più pan grattato di aggiungerà meno saranno morbidi
Infornare a 180°C per 20-30 min o finché non saranno dorati in superficie. Girare a metà cottura.
Hamburger di tofu e verdure
Ingredienti
- 1 panetto di tofu morbido
- 1 piccola cipolla tritata
- 1 carota grattugiata
- 2 zucchine grattugiate
- prezzemolo
- pangrattato q.b.
Mettere un po’ di olio in una padella e far soffriggere la cipolla.
Aggiungere poi le verdure, salare e cuocere fino a farle asciugare.
Aggiungere il tofu sbriciolato e fare saltare ancora.
Trasferire 1/3 del contenuto della padella in una ciotola e passarlo con il frullatore a immersione, in modo che venga una ‘pasta’, aggiungere poi il resto del contenuto della padella e mescolare tutto salando a piacimento.
Mescolare poi un po’ di pangrattato in modo da raggiungere un impasto modellabile e creare gli hamburger. Spennellare la superfice di questi con dell’olio.
Infornare a 180°C per 10-15 min, finché non saranno dorati. Girare a metà cottura.
Hamburger di fagioli cannellini e barbabietola rossa
Ingredienti
- 280g di fagioli cannellini
- una piccola barbabietola bollita
- 80g di zucchina grattugiata
- 1/2 cipolla saltata
- Pangrattato q.b
- sale e pepe
Mettere tutti gli ingredienti nel frullatore o minipimer e frullare tutto, aggiungere poi del pangrattato finché non si raggiungerà una consistenza adatta ad essere modellata.
Modellare gli hamburger, che saranno un po’ morbidi, e spennellarli con dell’olio.
Infornare a 220°C per 20 min e girare a metà cottura.