Svezia: dove mangiare a Göteborg, consigli per tutte le tasche

Oltre il pontile i gabbiani volavano in cerchio, lanciando di tanto in tanto uno stridio acuto. Ma per il resto c’era solo questo incredibile silenzio, che sembrava di sentir frusciare nelle orecchie. Sul mare c’era un leggero velo di pioggia e tutto era bello, di una malinconica bellezza.
Vacanze all’Isola dei Gabbiani, Astrid Lindgren

In modo molto strano e credo diverso da molti bambini, il primo posto dove ho desiderato andare è stata la Svezia. Da piccola leggevo molto e la mia autrice preferita, di cui ho divorato tantissimi libri, era Astrid Lidgren, autrice di Pippi Calzelunghe e altri libri per bambini. Le sue storie mi facevano viaggiare tra i paesaggi e i cibi nordici e mi avvicinavano in modo inaspettato a una cultura e dei luoghi molto lontani. 

Gran parte del legame tra me e la Svezia si è creato proprio per il modo della Lindgren di raccontare il cibo e i momenti conviviali e non mi scorderò mai la prima volta che ho sentito parlare delle caramelle mou in “Rasmus e il vagabondo” e dell’ossessione che ne è conseguita per trovare proprio quelle, nei successivi anni.

La Svezia per me era quindi un viaggio speciale da fare e quando già ogni viaggio è un regalo che siamo fortunati a poterci concedere, questo viaggio per me aveva anche qualcosa di magico che mi riportava alla mia infanzia, per questo e per molti altri motivi sono stata contenta di andarci con Bernardo, il mio ragazzo, che ha sopportato pazientemente i miei capricci gastronomici. 

In particolare, la città che abbiamo visitato è Göteborg, seconda città più grande della Svezia che si trova al sud di questa. La nostra idea era di stare qualche giorno e visitare anche le isole dell’arcipelago Skärgården che sono proprio lì davanti.

Il periodo era totalmente fuori stagione (ottobre), perché non essendoci il bel tempo estivo o le attrazioni natalizie del periodo invernale, quello che ci aspettava era più che altro un pieno clima autunnale condito da piogge frequenti. 

Ma quello che in realtà ci spaventava di più era il costo della vita, ed è stato infatti molto difficile mangiare fuori tutte le volte, cercando trovare posti buoni e spendere allo stesso tempo il meno possibile. 

Dove abbiamo mangiato

Kanelbullar

Il Kanelbullar è un dolce svedese da colazione o pausa caffè (chiamata fika dagli svedesi) che consiste in un impasto lievitato cosparso di burro fuso, zucchero e un mix di spezie (tra cui la cannella) che viene arrotolato, tagliato a rondelle e poi cosparso di zuccherini.

  • Café Husaren: il primo posto dove abbiao assaggiato i Kanelbullar è questo caffè nel quartiere di Haga, il quartiere antico della città, molto indicato per l’ora della merenda. Conoscevo il posto perché avevo visto che era consigliato da alcuni profili instagram che si occupavano di cibo in Svezia e sapevo che era famoso per avere una versione molto grande dei Kanelbullar. L’interno del locale non ci ha colpiti particolarmente e devo ammettere che anche la brioche, che era fredda e forse lì dalla mattina, non ci ha entusiasmati. Diciamo che, a posteriori, direi che era più bella da vedere che da mangiare. In più, oltre ad essere molto alto il costo del dolce, costava anche il refil del caffè (cosa inusuale per un paese nordico).
    cafehusaren.se Voto: 6 Spesa: 8€
Kanelbullar del Café Husaren
  • Chiosco, molo dei traghetti, Saltholmen: so che non è propriamente un locale, ma questo chiosco (kiosk) ci ha regalato il miglior Kanelbullar che abbiamo mangiato nella vacanza. Il molo è quello che bisogna raggiungere per andare sulle isole, quindi la probabilità di passarci è alta. Vi consiglio di prendere un dolcino e un caffè mentre aspettate il traghetto, oppure portarvelo sull’isola e far colazione immersi nella loro atmosfera caratteristica.
    Voto: 10 Spesa: 3.50€ (circa)

Pranzo e cena

Per pranzo e cena abbiamo riscontrato non poche difficoltà a trovare qualcosa che costasse meno di un prezzo medio di 10 euro. Ci avevano parlato di chioschetti di hot dog, ma noi ne abbiamo visto forse uno e pure decentrato, per il resto la soluzione per un pasto più economico era quasi solo il supermercato. Ma sicuramente ci sarà qualcosa che ci è sfuggito…

  • Saluhallen: questo mercato al copertoè il posto che ci è piaciuto di più: abbiamo mangiato tipico e a un prezzo abbordabile. Nel mercato c’erano banco alimentari, come macellerie e pescivendoli, ma anche, appunto, banchi che facevano pranzo con cibo tipico oppure torte e caffè. Qui abbiamo mangiato le classiche polpette svedesi con salsa alla panna, patate, piselli e salsa Lingonberry (una sorta di marmellata di mirtilli rossi) e un hamburger di pesce con insalata, purè, salsa Lingon e salsa tartara. Siamo inoltre riusciti a bere un espresso decente e abbiamo assaggiato una torta tipica la Chokoladtosca, una torta al cocco e cioccolato.
    https://www.storasaluhallen.se Voto: 8 Spesa: 8-10€ (per ogni piatto unico)
  • Sjöbaren: ristorante di pesce molto costoso, ci era stato consigliato prima della nostra partenza e alla fine, anche se un po’ spaventati dal prezzo, abbiamo deciso di provarlo. Il ristorante è all’interno molto curato e accogliente, lo stile è a tema marino, elegante e minimale. Abbiamo apprezzato molto il cibo, abbiamo ordinato il “Seafood platter”, che comprendeva un misto di crostacei sbollentati o crudi, salse e un pezzo di torta salata al formaggio. Per concludere, il Cheesecake svedese, anche questo molto buono e decisamente diverso da qualunque dolce avessi mangiato finora. Il ristorante ha una vasta scelta di piatti sia di pesce che non e soprattutto un assortimento di piatti tipici (cosa non scontata).
    http://www.sjobaren.se/haga/ Voto: 8.5 Spesa: 70€ (a testa, con bottiglia di vino inclusa)
  • Silvis (risorante palestinese): uno dei pasti che abbiamo amato di più. Colti dalla pioggia e dalla fame ci siamo infilati, molto casualmente in questo ristorante palstinese molto carino. Il menù era composto da tante meze e c’era la possibilità di scegliere tra la lista delle numerose meze oppure ordinare il menù composto da loro. Noi abbiamo preso il menù Aladdin (24 euro), molto sostanzioso.
    Non contenti alla fine abbiamo preso un dolce e io ho assaggiato finalmente il Knafeh ripieno di formaggio (che loro chiamano mozzarella, ma non saprei). Davvero delizioso!
    http://www.silvis.nu Voto: 9 Spesa: 20-30€ (a persona)

La Svezia ci ha regalato quindi molte gioie in fatto di cibo, e anche se il nostro portafoglio piange, siamo rimasti molto soddisfatti delle nostre scelte gastronomiche. Spero che questo articolo possa essere utile ad altri viaggiatori che amano assaggiare nuovi sapori. Sono disponibile per approfondimenti sul nostro viaggio ma anche per ricevere informazioni riguardanti la Svezia, che magari mi possono essere sfuggite!

Siti che ho trovato utili:
https://www.goteborg.com
https://www.travel365.it/goteborg-cosa-mangiare.htm
https://www.italian.hostelworld.com/blog/la-migliore-guida-per-backpacker-alla-vita-sociale-di-goeteborg

Io, me stessa ed Edimburgo: dove ho mangiato?

Eccomi qui, non sono sparita vi giuro! Sono ricominciate le lezioni e ci sto mettendo un po’ a riprendere il ritmo, ma ho già nuove ricette in cantiere 😉

Ancora non ho avuto l’occasione di raccontarvi della mia piccola avventura a Edimburgo, e provvederò subito a rimediare.

Tutto è cominciato ormai due mesi fa, mi trovavo ancora nel bel mezzo dell’esame di sociologia, e avevo voglia di un po’ di libertà. Pensavo a quell’ultima settimana di gennaio prima dell’inizio delle lezioni e mi sembrava inutile lasciarla inutilizzata. Sarei rimasta a Firenze e avrei finito per non fare niente di produttivo e lasciar finire in modo passivo gli ultimi giorni di vacanza. Dovevo organizzare un viaggio!

Molti mi hanno chiesto “ma scusa, qui fa freddo e c’è brutto tempo, non potevi fuggire in un posto più caldo?” e devo ammettere che l’idea non mi ha sfiorata neanche per un momento, pensando alla mia piccola fuga l’idea è sempre stata di dirigermi verso nord, inizialmente avevo guardato voli per paesi scandinavi e mi interessava in particolare Copenhagen, ma ovviamente costavano troppo, quindi la mia scelta si è spostata su Edimburgo.

Prima di partire e durante il viaggio ho consultato molti blog e articoli con consigli, soprattutto riguardo a dove mangiare (non mi fido molto dei posti indicati sulle guide) e non mi sono mai pentita delle scelte che ho fatto, anche (e soprattutto) di quelle un po’ impreviste. Proprio per questo mi sento di consigliarvi tutti questi posti che tra l’altro sono perfetti per chi vuole mangiare bene, cibo locale, con un budget limitato.

Dove ho mangiato?

  • Elephant House: questo ristorante è un luogo molto informale che deve la sua fama alll’autrice di Harry Potter, J.K Rowling, che ha scritto qui alcuni capitoli della saga. Ovviamente questo fatto lo ha reso un posto molto popolare e abbastanza
    turistico anche se quando sono andata io non era troppo affollato. Lo stile del locale è img_5996.jpg emplice e informale e l’offerta di cibo molto ampia. Io ho ordinato una chicken pie (pasticcio di pollo) con purè e gravy (una salsa fatta con il sugo della carne), un classico comfort food anglosassone perfetto per quella giornata piovosa. Il servizio è stato rapido e i camerieri gentili. Sono stata contenta che mi abbiano fatto scegliere tra acqua del rubinetto (tab water) e acqua in bottiglia poiché all’estero di solito l’acqua costa molto e in più prendere l’acqua del rubinetto è una scelta eco-friendly! (www.elephanthouse.biz) Voto: 7 Quanto ho speso? 7£

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    Il bagno dell’Elephant House con scritte dedicate a Harry Potter
  • Nomad Cafe: posto che ho amato, anche se il cibimg_6124.jpgo non era superlativo come mi aspettavo. Ho notato subito il locale perché era vicino al mio albergo a Haymarket e mi sono ripromessa di andarci dopo la mia gita ad Arthur Seat. L’ambiente del Caffè è veramente accogliente, moderno e giovanile e sarà stata la giornata di sole o la compatriota al bancone ma mi ha messo subito allegria. Ho preso un appagante “Breakfast Roll” con salsiccia e uova, che ci voleva proprio dopo la scarpinata a Holyrood Park, e un caffè americano. Mi ha un po’ delusa la scarsa scelta di cibo, ma forse è stato un problema di orario, d’altro canto il mio panino non era comunque male, l’uovo fritto era forse un po’ troppo cotto, ma le salsicce bianche, tipiche del Regno Unito, erano divine! Sicuramente è uno di quei posti dove tornerei continuamente se vivessi a Edimburgo. (sito web) Voto: 7.5 Quanto ho speso? 
  • Howies: Qui ho fatto la mia prima cena da sola! Il posto davvero molto bello, innanzitutto la location, alle pedici di Calton Hill ma anche l’interno elegante, con sala spaziosa dal soffitto altissimo e luci soffuse. Proprio per l’atmosfera elegante sono stata colpita dai prezzi, dIMG_6174ecisamente onesti, in più vi erano anche molte offerte di menù convenienti. Un’altra cosa che mi ha colpita è stata la provenienza degli ingredienti, per la maggior parte locali, con tanto di mappa che spiegava cosa veniva da dove. Anche questa volta l’acqua l’ho presa del rubinetto e ho cominciato la cena con la zuppa del giorno, una vellutata di carote e zucca violina servita con pane e burro (perché un po’ di burro non fa mai male). Per secondo ho preso il filetto di salmone delle isole Shetland in crosta servito con porri, patate e rapa rossa fatte al forno con burro al limone. Devo ammettere che tutto ciò era un po’ insapore, ma il filetto era comunque molto buono e ben cotto. Nonostante fossi già piena non ho resistito al dolce, soprattutto perché c’era lo Sticky toffee pudding! La torta mi è stata servita calda e immersa nel caramello, con sopra una pallina di gelato alla vaniglia, davvero superlativo. Ho apprezzato il contrasto caldo/freddo che faceva risultare il dolce meno pesante e stucchevole. Nel complesso l’esperienza da Howies è stata davvero piacevole e lo consiglio vivamente (sito web) Voto: 8 Quanto ho speso? 20£
  • Teuchters Landing: dopo essere stata a vedere la Royal Yacht Britannia a Leith, resistendo al richiamo dei fast food all’interno del grande magazzino “Ocean Drive”, sono approdata a questa carinissima Freehouse nella zona dei Docks. Il locale è sulla riva ed era originariamente una sala d’attesa per il battello a vapore che portava ad Aberdeen. Anche in questo caso l’atmosfera è giovanile e l’arredamento è molto hipster seguendo la tendenza della nuova Leith riqualificata. Qui ho pranzato con Haggis, neeps and tatties, un piatto tipico scozzese che viene preparato tradizionalmente durante la “Burns’ Night”, notte dedicata al poeta scozzese Robert Burns. Il piatto è una torretta, in questo caso IMG_6210 isposta all’interno di una tazza (hipster dicevamo?), composta da haggis, insaccato molto speziato di interiora di pecora macinate e farina d’avena, purea di rutabaga (un tubero) e purè di patate. Il tutto era servito con una salsa alla panna che ci stava molto bene ma ovviamente lo rendeva ancora più pesante di quello che già era. Ho deciso che questo era inoltre il posto migliore per assaggiare finalmente una birra locale e al bancone mi hanno consigliato la Black Isle, molto buona anche se ha contribuito a mandarmi KO. Nel complesso forse è il posto che mi è piaciuto di più, ho speso, poco, mangiato cose tipiche cucinate bene, bevuto una buona birra e tutto questo con vista oceano (sito web) Voto: 9 Quanto ho speso?
  • Mussel Inn: era dal primo giorno che avevo adocchiato questo ristorante che era proprio accanto al mio ostello e mi era rimastIMG_6254a quella voglia di frutti di mare che, arrivata all’ultima sera, ho deciso di soddisfare. Il ristorante è piccolo e informale e pensavo fosse più turistico, invece ci ho trovato molti scozzesi. Ho preso come starter una zuppa, zucca e carote (giusto per la mia porzione di verdura giornaliera), ho soddisfatto poi il mio desiderio di frutti di mare con delle ostriche al naturale con una spruzzata di limone e una pentola di cozze cucinate con scalogno e panna. Sia ostriche che cozze erano fresche e le cozze erano molto buone e non pesanti come pensavo. Per concludere, e salutare Edimburgo nel migliore dei modi, ho preso una torta banana e noci che mi è stata servita calda con la panna. Nel complesso la cena è stata deliziosa e non mi ha affatto appesantita e il servizio è stato cordiale e attento. Anche qui il pescato (e forse anche altri ingredienti ma non ne sono certa) era a chilometro zero. (sito web) Voto: 8.5 Quanto ho speso? 27£

Spero che la mia esperienza possa essere utile a qualcuno e in ogni caso sono a disposizione per qualsiasi domanda o consiglio!

Siti che mi sono stati utili durante la mia vacanza a Edimburgo:

Per viaggio, alloggio e luoghi da visitare

Per informazioni su cibo e dove mangiare