Happy bday to me with torta semolino e cioccolato!

Gli auguri di compleanno sono sempre stati importanti, soprattutto per la mia generazione nativa digitale per cui con l’utilizzo di Facebook lo scambio degli auguri diventava un momento topico dell’anno, quello in cui la “bacheca” si riempiva di auguri dalle persone più disparate: gli amici stretti che ti facevano i ‘poemi’, quelli un po’ meno stretti che non si arrischiavano a scriverti per messaggio, gli ammiratori che azzardavano il cuoricino e gli sconosciuti che con uno stitico “auguri” facevano una spunta al compleanno virtuale della giornata. Piano piano, venendo meno l’utilizzo di Facebook è diminuita la follia degli auguri di compleanno ‘social’, che un tempo erano centinaia e ora (almeno per quanto mi riguarda) sono circoscritti giusto a qualche superstite. Quello che credo io però, è che quel periodo di follia ci abbia inculcato inconsciamente un’idea egocentrica di Compleanno, trasformandolo in quella giornata in cui le attenzioni di tutti devono essere incentrate su di noi. A questo si aggiunge poi il fatto che, nonostante ormai gli auguri su Facebook siano un po’ out, questo rimanga comunque il social che ci ricorda il compleanno dei nostri amici (e dei nostri parenti?) e a cui ci affidiamo perché ci dia questo promemoria, ma essendo allo stesso tempo posta sempre meno attenzione su quella sezione del social, si rischia sempre di più, immancabilmente, di scordarci dei compleanni delle persone a cui vogliamo bene (per non parlare di quelle a cui vogliamo un po’ meno bene).

Questa riflessione è in parte per scusare chi a volte si è scordato di farmi gli auguri (non che io sia ogni anno penna alla mano a segnarmeli eh!), ma in parte per scusare anche me, che sono la prima a dimenticare qualunque compleanno, anche quando comincio a ricordarmelo una settimana prima…

Detto questo penso che gli auguri siano una cosa spesso spontanea, e a volte non serve nemmeno pronunciarli per farli avere a una persona. Gli auguri sono dedicare il proprio tempo, anche giusto qualche minuto, per rendere speciale la giornata di una persona a cui vogliamo bene.

Per fare gli auguri a me stessa (ecco che torna l’idea di compleanno egocentrico ahah), ho deciso quest’anno di mantenermi su un grande classico di quando ero più piccola. La torta tipica da compleanno delle elementari, quella che si comprava in pasticceria e si portava in pizzeria per spengere le candeline a fine cena: la crostata semolino e cioccolato.

Cercando su internet ho scoperto che questa torta è toscana e poco ‘chiacchierata’ sul mondo del web, dove non ho trovato molte ricette.
Per fortuna ho ancora una volta potuto attingere all’affidabile blog di Giulia (Jul’s Kitchen), che aveva pubblicato, un bel po’ di tempo fa, la ricetta di questa torta.

Ricetta: Torta semolino e cioccolato

Ingredienti x tortiera di diametro 24-26 cm

Per la frolla

  • 225g di farina 00
  • 25g di fecola di patate
  • 125g di burro
  • 75g di zucchero a velo non vanigliato
  • 1 uovo
  • 1 pizzico di sale
  • Scorza grattata di 1/2 limone

Per la crema di semolino

  • 500 ml di latte intero
  • 125g di semola
  • 6 cucchiai di zucchero
  • 2 uova
  • 5 cucchiai di vin santo
  • 1 noce di burro

Per la ganache al cioccolato

  • 250g di cioccolato fondente
  • 250 ml di panna liquida

Procedimento

Mettere tutti gli ingredienti secchi della frolla in una ciotola, aggiungere il burro a cubetti (tenuto in frigo fino all’utilizzo) e sabbiare, cioè pizzicare il burro finché non si unisce agli ingredienti secchi assumendo una consistenza tipo quella della sabbia. Aggiungere quindi l’uovo e la scorza di limone e, infarinandosi le mani, cominciare a impastare finché non si forma una pasta liscia e dal colore omogeneo. Avvolgere quindi con della pellicola da alimenti e riporre in frigo per almeno 1 ora.

Per la crema al semolino, mettere a scaldare il latte e versare il semolino prima che arrivi a bollore mescolando nel frattempo con una frusta per evitare che si formino grumi. Quando raggiunge il bollore, spengere e lasciar raffreddare, aspettare che intiepidisca (il top sarebbe avere un termometro e vedere quando raggiunge i 65°C, temperatura di coagulazione dell’uovo), io ho aggiunto in questa fase una noce di burro per evitare che il semolino si indurisse troppo. Quando il composto sarà tiepido, aggiungere le uova, lo zucchero e il vin santo e mescolare con la frusta.

Togliere quindi la frolla dal frigo, stenderla in modo da coprire il fondo e i bordi una teglia bassa da 24-26 cm di diametro e versare dentro la crema al semolino.

Cuocere la torta a 180°C per 30 min, o finché la crema al semolino comincerà a dorarsi.

Per la ganache, tagliare il cioccolato a pezzetti e metterlo in una ciotola, mettere poi a bollire la panna e versarla sopra la cioccolata. Mescolare finché la cioccolata non si sarà sciolta completamente. Versare la ganache sulla torta in modo che ricopra tutta la superficie e lasciare raffreddare, prima fuori dal frigo e poi in frigo per qualche ora (finché la ganache non si sarà rassodata). Togliere dal frigo 15 min prima di mangiarla!

Noodles thai con pollo verdure

La mia sfida più grande è sempre stato il cibo etnico, non è come con la ricetta della nonna, che in qualche modo provi e riprovi e piano piano riesci a raggiungere il sapore giusto (ma mai identico!). Quando qualcosa è lontano dalla nostra cultura, spesso ci vogliono ricerche su ricerche (anche sul campo magari), per riuscire a riprodurre un determinato piatto e soprattutto gli ingredienti giusti, non sempre reperibili da noi.

Per questo quando l’altro giorno da NaturaSì ho trovato un tubetto di “Pasta curry thai”, ho deciso di comprarla e provare a fare qualcosa che fosse lontanamente plausibile.

Ciò che mi ha attratta è il fatto che fosse una pasta, perché spesso nelle ricette thailandesi, sono presenti vari tipi di paste al curry (verde, gialla, rossa ecc) e finora non ero però mai riuscita a trovarle. Una pasta implica non solo il curry quindi, ma anche un sacco di altri ingredienti al suo interno, che in questo caso sono: zenzero, succo di ananas, zucchero di canna grezzo, sale, olio, aceto, cipolla in polvere, curcuma, galanga, succo di limone, citronella, chili, coriandolo, farina di senape, cumino, fieno greco, olio essenziale di mandarino.

Non so quanto sia effettivamente corretto definire tutta questa lista di ingredienti “thai”, però io mi sono fidata e il risultato non mi ha delusa, voi comunque se non trovate questa pasta o simile (anche online), potete semplicemente sostituire con 4 cucchiaini di curry.

N.B Le dosi sono un po’ approssimative perché la ricetta l’ho inventata io prendendo spunto da vari siti e video, comunque se farete un po’ a occhio sicuramente non succederà niente di male

Ricetta: Noodles thai con pollo e verdure

Ingredienti x 4 persone

  • olio extravergine d’oliva o di semi di sesamo q.b.
  • sale q.b.
  • 1 cipolla
  • petto di pollo tagliato a piccoli tocchetti
  • 6 carote medie
  • due pugni di germogli di soia
  • 1 piccolo cespo di broccolo
  • 200 ml di latte di cocco
  • 4 cucchiaini di pasta thai curry giallo (o 4 cucchiaini di curry in polvere)
  • lime q.b. (se piace)
  • Noodles Udon, o altro tipo di noodles spessi

Procedimento

Mettere a bollire l’acqua e quando bolle, salare e mettere a bollire le cimette del broccolo per una decina di minuti.

Nel frattempo tritare la cipolla e far scaldare l’olio in una padella antiaderente, quando caldo, mettere la cipolla a soffriggere a fuoco basso.

Quando la cipolla sarà dorata (attenti a non bruciarla!), mettere nella padella i tocchetti di pollo e mescolare con la cipolla. Salare e lasciare cuocere il pollo finché non brunisce leggermente. Intanto pulite e tagliate a rondelle (o a listarelle) le carote. Quando il pollo sarà cotto, mettete anche le carote nella padella e mescolate il tutto. Lasciate quindi cuocere anche le carote, sta a voi decidere se lasciarle un po’ croccanti o farle diventare più morbide. Se vedete che si sta attaccando aggiungete un poco d’acqua.

Mettete ora un’altra pentola con acqua a bollire per i noodles e rispettate i tempi di cottura della confezione (nel mio caso erano 14 min).

Quando le carote saranno cotte, aggiungete i germogli di soia e fate saltare per 1 minuto. A questo punto, unite in una ciotola il latte di cocco con la pasta di curry o il curry in polvere e mescolate finché non si saranno amalgamati. Unisci poi il composto agli ingredienti nella padella.

Fai bollire il tutto, finché non si sarà leggermente addensato (se risulta troppo secco aggiungere un goccio d’acqua), unisci ora le cimette dei broccoli e mescola. Lascia cuocere per qualche secondo. Aggiungi ora i noodles precedentemente cotti e scolati. Mescola il tutto e lascia cuocere per qualche altro secondo.

Ecco a voi, i noodles sono pronti, non vi resta che decidere se mangiarli con le bacchette, o con la (per noi più comoda) forchetta!

Brioche au chocolat

Quelli che mi conoscono meglio sanno bene come io abbia una pessima memoria, sanno anche però, che i miei ricordi più vividi sono quelli legati al cibo, che io rammento sempre lasciandomi trasportare un po’ troppo e suscitando sorrisi nei miei interlocutori. Uno di questi ricordi riguarda i panini al cioccolato: delle pagnotte con una crosticina fuori, ma morbidissime dentro, con un sacco di gocce di cioccolato.

Quando ero piccola spesso il fine-settimana facevamo delle passeggiate in centro con mia sorella e i miei genitori e volte mia mamma ci portava in questo forno nella zona del Mercato San Lorenzo. Non mi scorderò mai i buonissimi panini al cioccolato che compravamo lì – quell’odore di pasta lievitata e la punta dolce-amara dei pezzettini di cioccolato fondente – sarà sempre uno di quei ricordi d’infanzia che  mi farà sentire a casa.

Ovviamente però questo dolce non nasce da un’idea, ma da mille. Quando torno a Firenze so sempre che dovrò fare qualcosa che a Bologna non riesco a fare per mancanza di strumenti, questa volta avevo deciso per il Pan di Spagna, con cui avrei fatto una bella Naked Cake (torta a strati senza. glassa). Ovviamente essendo la mia organizzazione pessima mi sono ritrovata solo due giorni fa davanti al libro di ricette (Il Grande Manuale del Pasticcere di Mélanie Dupuis) e ho decretato che non avrei avuto tempo per fare gli strati e comporre la torta. È stato a questo punto che, sfogliando, mi è caduto l’occhio sulla ricetta dell’impasto per brioche. 

Spesso quando si parla di brioche in Italia (soprattutto a nord) si comincia a fare confusione. Andiamo al bancone del bar e ci sembra che ordinare una brioche, piuttosto che un croissant o un cornetto, sia in realtà la stessa cosa. In realtà l’impasto della brioche,  è un impasto panoso, non sfogliato (come può essere la pasta del croissant o del cornetto), lievitato e con burro aggiunto a freddo. 
Le brioche sono quelle che quindi qui in Italia chiamiamo spesso Pan Brioche, cioè tutti quei lievitati burrosi a cui a volte viene anche data la forma classica a mezzaluna del cornetto.

Ecco che quindi arriviamo all’epilogo della mia storia, la decisione finale: fare dei panini di pasta brioche con le gocce di cioccolato, riproducendo quindi una versione francese di quei panini che amo tanto. 

N.B La ricetta prevedeva il lievito di birra fresco, ma io ho usato quello secco, l’ho fatto quindi scogliere in acqua (cosa non prevista dalla ricetta), aggiungendo del liquido ho aumentato la quantità di farina (che nella ricetta era di 400g).

Ricetta Brioche Au Chocolat

Ingredienti

  • 20g di lievito di birra secco naturale attivo
  • 500g di farina
  • 10g di sale
  • 40g di zucchero
  • 5 uova (c.a 250g) + 1 per la rifinitura
  • 200g di burro
  • 100g di cioccolato fondente (o gocce di cioccolato)

Mettere tutti gli ingredienti in frigo almeno 1 ora prima di usarli.
Far scogliere poi due cucchiaini di lievito secco in mezzo bicchiere di acqua tiepida e lasciar riposare per 5-10 minuti.
Inserire nella ciotola della planetaria in questo ordine: lievito, farina, sale, zucchero e uova. 
Azionare la planetaria con il gancio a foglia a un quarto della potenza e far amalgamare tutti gli ingredienti finché l’impasto non si stacca dalla ciotola: deve diventare elastico, ma non scaldarsi (se necessario aggiungere un po’ di farina).

Mettere ora il gancio e aggiungere poco alla volta i cubetti di burro fino a quando non saranno completamente incorporati. Aggiungere poi il cioccolato tagliato a pezzetti e mescolare ancora finché non si sarà incorporato all’impasto. 

Fermare l’impastatrice e trasferire l’impasto in una ciotola grande infarinata. Infarinate leggermente anche l’impasto in modo che non si formi la crosta. Coprire poi con un telo di cotone o con la pellicola non a contatto. Riporre nel frigo per 1 e mezza/2 ore.

Tirare fuori l’impasto dal frigo e rompere la lievitazione schiacciando la pasta e facendo fuoriuscire i gas. Formare quindi una palla e dividerla in tante pagnotte con un coltello o un tagliapasta (io ne ho fatte 8, ma a posteriori ne farei forse 12). 

Foderare due teglie (o comunque una quantità di teglie tale da assicurare spazio alle pagnotte per la lievitazione) con della carta da forno e riporre nel forno a 30°C per 1 ora e mezza/2 ore. 

Quando le pagnotte avranno lievitato spennellare con 1 uovo sbattuto e infornare a 200°C.
Se infornate le teglie insieme mettete il forno ventilato, la cottura durerà 20 minuti. Se fate una teglia alla volta il forno può rimanere statico e la cottura andrà dai 20 ai 30 minuti.

Heart Shaped Pie: Crostata con Frolla di Mandorle e Pere!

È sempre bello avere una torta in casa e prenderne ogni tanto una fettina noncuranti del burro e degli zuccheri che trasuda. Morbida, croccante o succosa. Non c’è niente che dia gioia come una bella torta nei tardi pomeriggi novembrini, quando le giornate si accorciano e il buio porta con sé quella sottile malinconia soporifera.

Proprio per questo l’altro giorno ho scritto a mia mamma per sapere la sua ricetta della crostata di pere, una delle cose che amo di più da quando ero piccola, con la sua frolla alla mandorla e le pere che si caramellano nel succo di limone e zenzero creando uno sciroppo delizioso.

Io ho sostituito 15g di farina di mandorle con quella di nocciole (ne avevo un po’ avanzata), sembra poca, ma in realtà da un retrogusto molto preciso e buono. La tortiera dovrebbe essere di 24 cm, ma io l’ho cucinata nella tortiera a forma di cuore, la sola e unica (che ho a Bologna).

Ecco qui la ricetta, spero possa allietare anche i vostri pomeriggi autunnali.

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Ricetta Crostata di Pere

Ingredienti

  • 4 pere sode
  • 30g di zucchero
  • 1 cucchiaio di zenzero in polvere
  • succo di 1/2 limone

Per la pasta:

  • 200g di farina (io ho usato quella integrale)
  • 100g di farina di mandorle
  • 100g di zucchero
  • 1 uovo
  • 150g di burro
  • sale

Procedimento:

Scaldate il forno 180° C.

Scogliete il burro.

Mescolate in una ciotola gli ingredienti per la pasta frolla con un cucchiaio e poi con le mani. Avvolgetela con la pellicola e riponetela in frigo per almeno 1 ora.

Nel frattempo sbucciate le pere, tagliatele a metà e levate il torsolo. Posizionate nella teglia a testa in giù ogni metà di pera, cospargete con lo zucchero e il succo di limone. Infornate per 15 minuti.

Fate due dischi con la frolla e posizionatene uno. sulla teglia. Metteteci sopra le pere spiaccicandole un po’ in modo che si distribuiscano in modo omogeneo sulla superficie. Ricoprire con l’altro disco di pasta frolla.

Infornate e cuocete per 40 minuti.

Buon appetito!

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Cupcakes integrali light al cioccolato!

Eccomi di nuovo qui! Negli ultimi giorni sono tornata a Bologna e ho ricominciato a cucinare anche nella scarsità di ingredienti e attrezzi di cui dispongo qui (dura la vita da fuori sede…).

Fatto sta che tra l’assenza degli ingredienti, la dieta (che ho ovviamente abbandonato dopo tre giorni dal mio ritorno qui) e i pochi strumenti (non ho una frusta elettrica ad esempio), ho cominciato a sperimentare i classici dolci “senza” (burro, uova, latte ecc…). Poi, altro disagio, non ho neanche la teglia per torte, ho solo la teglietta per muffin, quindi niente torte, solo muffin (che poi diciamocelo, sono anche più facili da portare a giro).

Ultima cosa, a casa a Bolo usiamo solo farina integrale e solo zucchero di canna…ok si potete spararci…

Comunque diciamocelo, i muffin sono venuti molto molto buoni, i primi giorni sono morbidi, poi si seccano un po’ e tendono a sbriciolarsi, però sono comunque deliziosi, magari anche inzuppati nel latte…

Ricapitolando: i muffin sono integrali, lo zucchero è di canna e gli unici grassi sono yogurt (magro) e olio di semi.

Muffin Integrali Light al Cioccolato

Ingredienti x uno stampo due stampi da 6 muffin (ne viene anche qualcuno in più)

  • 250 g di farina integrale
  • 200 g di yogurt bianco o magro (temp. ambiente)
  • 70 g di olio di semi + 30 g di acqua (temp. ambiente)
  • 160 g di zucchero integrale
  • 3 uova
  • 3 cucchiai colmi di cacao
  • 1 bustina di lievito per dolci

Procedimento

Accendi il forno statico a 180°. Metti i pirottino di carta nelle teglie per muffin (se si preferisce si possono usare i pirottini di silicone senza teglia).

Setacciate farina, lievito e cacao in una ciotola.

In un’altra ciotola sbattete zucchero e uova per un minuto o più con la frusta in modo che montino un pochino (io frusta e musica a tutto volume, unico modo), se avete la frusta elettrica montatele anche per 4-5 minuti.

Aggiungete, continuando a sbattere con la frusta (al minimo se elettrica), lo yogurt. muffin light con manoCominciate poi ad aggiungere alternando gli ingredienti secchi setacciati e la miscela di olio e acqua.

Ottenuto un composto liscio e senza grumi versatelo nei pirottini riempiendoli per 3/4.

Infornate. La cottura durerà dai 20 ai 30 minuti, dipende dalla grandezza dei muffin,comunque dopo 20 minuti fate la prova del bastoncino.

Fateli poi raffreddare su una gratella.

Buon appetito!

 

 

 

 

Pranzo semplice e veloce: melanzana al forno e maiale alla cannella

Ultimamente sto cercando di impegnarmi e andare oltre la solita pasta tonno e pomodoro. Uscire dai propri schemi spesso è importante per scoprire che possiamo cucinare qualcosa di diverso, salutare, ma che è comunque semplice e veloce da cucinare. Buon appetito!

Melanzane al forno

Ingredienti (per una persona)

  • 1 melanzana
  • olio extravergine d’oliva
  • qualche foglia di basilico
  • 1 spicchio d’aglio (sbucciato)
  • sale q.b.

Procedimento:

Scaldare il forno a 180°C.IMGP9349

Lavare la melanzana e tagliare a metà per la lunghezza.

Incidere la polpa della melanzana prima per la lunghezza e poi per la larghezza.

Fare un battutto (quindi tagliare a piccoli pezzetti) con aglio e basilico e immergere in uno o due cucchiai d’olio.

Posizionare la melanzana su una teglia e cospargere sulla superficie con olio, basilico e aglio e qualche pizzico di sale.

Infornare la melanzana e lasciare cuocere per 30-40 minuti (a seconda della grandezza ci vorrà più o meno tempo)

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Fettine di maiale alle spezie

Ingredienti (per una persona)

  • 2 fettine di maiale sottili
  • olio extravergine d’oliva
  • sale q.b.
  • cannella q.b
  • pepe q.b.
  • peperoncino in polvere q.b.

Procedimento:

Battere le fettine, cospargere di olio, sale e spezie (per la quantità dipende da quanto le volete speziate). Massaggiare la carne in modo che tutto il condimento si disponga sulla superficie delle fettine.

Scaldare una piastra o una griglia da fornello e, quando calda, posizionare sopra le fettine.

Il tempo di cottura varia a seconda dello spessore della carne e va dai 3 ai 7 minuti per lato.

Quando la carne è pronta posizionatela su un piatto e gustatela con le vostre deliziose melanzane al forno!!

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My top 7 places to eat in Amsterdam

“L’amicizia non dura quarant’anni per magia, bisogna lavorarci parecchio; è come con i tuoi risparmi: non crederai mica che da vecchia ti svegli la mattina e trovi un mucchietto di soldi che ti aspetta? […] Io sto dicendo che ci serve un programma di ritiro emotivo; è importante trovare tempo per le amiche e fare viaggi come questo.” (Carrie – Sex & The City)

 

Come ogni anno, anche quest’anno siamo partite, nuovo posto da esplorare, diverse premesse. E’ stato un anno difficile per tutte, ognuna di noi ha avuto le sue sconfitte, qualcuna scolastica, qualcuna in amore, qualcuna, o forse tutte, fatta di insicurezze e paure. E’ stato un anno di cambiamenti, una che lavorava, io che me ne andavo a Bologna, l’altra che procedeva per il secondo anno di università, ma a Firenze. In qualche modo siamo riuscite a vederci, ogni tanto, qualche oretta, un caffè e gli ultimi aggiornamenti. Alcuni periodi di più, alcuni periodi di meno.

Ogni anno è così, ogni anno è fatto di cambiamenti, sconfitte e vittorie, e più cresciamo e più la nostra amicizia muta, costituita sempre meno dalla quotidianità di quando eravamo delle piccole neoliceali, ma forse anche per questo più matura.

Perciò amo il nostro viaggio estivo. Penso sia quel momento in cui torniamo a conoscerci profondamente, come ci conoscevamo un tempo quando passavamo giornate intere a casa l’una delle altre a fare tutto o niente, nottate insieme fingendo di essere a dormire nelle reciproche case (per poi essere puntalmente beccate). E’ l’occasione per riscoprire l’affiatamento che durante l’anno è un po’ sopito, per lasciare spazio ai mille impegni e alle giornate frenetiche, che sembrano sempre troppo corte per riuscire a far tutto. E’ l’occasione per tornare a capire che ci vogliamo bene ancora così profondamente, sia per i nostri pregi, sia per i nostri inevitabili difetti.

 

Quest’anno la tappa è stata Amsterdam e tra Amsterdam Card e consigli di un amico che ci ha studiato, abbiamo passato delle giornate particolarmente intense, tra musei, boat tour, case da visitare, parchi e locali interessanti. Ma soprattutto, per non farci mancare niente, abbiamo mangiato in tanti posti deliziosi, alcuni anche molto carini, che vi vorrei consigliare.

 

Dove abbiamo mangiato?

 

  • Burger Bar: la prima sera siamo andate a fare un giro a De Pijp, uno dei quartieri al centro della città, e poi abbiamo burgerbardeciso di mangiare qualcosa lì. Io ho preso un hamburger da Burger Bar, uno dei tanti posti che ci sono vicino a Sarphatipark. E’ una catena olandese dove è possibile comporre il proprio hamburger decidendo il pane, la carne, i condimenti e
    le salse. Io ho preso un classico bacon cheeseburger con il pan brioche, da portare via. Abbiamo mangiato al parco e, ammetto, è stato davvero difficile, come, d’altronde, per ogni hamburger che si rispetti. Per fortuna loro, previdenti, mi avevano messo nel sacchetto una salviettina (questi olandesi sono avanti, si sa…).

(https://www.burgerbar.nl)Voto: 8 Spesa: 10€

  • De Foodhallen: a un quarto d’ora da Rembrandtplein si trova De Hallen, vecchia foodhallen.jpgstazione dei bus riqualificata, dalla bellissima struttura in ferro battuto. All’interno del De Hallen c’è un po’ di tutto: cinema, riparazioni di bici, biblioteca, negozi, appartamenti, e molto altro. Una parte di questa struttura è dedicata al cibo, con molti stand in rappresentanza delle tradizioni culinarie di tutto il mondo.

Dopo una lunga indecisione alla fine io ho optato per Dim Sum Thing, che faceva ravioli al vapore. Qui ho preso due piccoli ravioli con carne di maiale e bambù e due panini food hallen(buns) al vapore con maiale sfilacciato in salsa bbq.

Ho preso anche delle tortine (proprio irresistibili) allo stand di Petit Gateau, una meringata al limone e l’altra frangipane e lamponi.

Il posto era bellissimo, molto luminoso e arredato con stile giovane e minimal.

(https://dehallen-amsterdam.nl/en/tenants/foodhallen-2/)Voto: 8 e mezzo Spesa: 10/15€

  • Bar Mash: per il secondo pranzo, nuovamente a De Pijp, ci siamo divise e io sono
    capitata abbastanza casualmente al Mash, un ristorante thailandese. Qui ho preso un pad thai con noodles di riso, pollo, noccioline e lime e me lo sono gustato nel parco. Devo dire che mi ha lasciata piacevolmente stupita, era dolce e sugoso e anche molto abbondante.

mash-bar.jpg

(http://www.barmash.nl) Voto: 8 Spesa: 8€

  • Salsa Shop: è una catena di cibo messicano in cui puoi comporre il tuo pasto. E’ possibile scegliere tra burrito, tacos, “bowl” o insalata e poi aggiungere carne, toppings e salse. Io ho preso un burrito e l’ho riempito in un modo indecente e devo ammettere che avrei fatto meglio a controllarmi… Decisamente uno dei pasti più sostanziosi della vacanza!

salsashop

(http://salsashop.com/menu/) Voto: 7 Spesa: 9.95€

  • Pancakes Amsterdam: non si può andare via da Amsterdam senza aver mangiato amsterdam pancakes
    un pancakes, Livia li reclamava da giorni, e alla fine l’abbiamo accontentata.

I pancakes olandesi sono in realtà delle crepes un po’ più spesse di quelle francesi e sono tipicamente riempite di mele, formaggio o prosciutto. Io ho preso una versione un po’ più (anche troppo) ricca, con Camambert, salsa di lamponi e prosciutto. Livia invece è rimasta sul classico pancakes americano ricoperto di cioccolata, fragole e mandorle.

Ammetto che questo è il posto che forse mi è piaciuto meno, “Pancakes Amsterdam” è una delle catene più famose di pancakes della città, quindi, a mio avviso, punta più sul nome che sulla qualità. I piatti erano troppo pesanti, i pancakes americani non erano soffici ma avevano invece la consistenza di una torta. Mentre la mia crepes, nonostante il vincente abbinamento di ingredienti, era bruciata in alcuni punti, e questo la rendeva un po’ amara.

Diciamo che se dovessi tornare ad Amsterdam mangerei pancakes da qualche altra parte…

(https://pancakes.amsterdam)Voto: 6 e mezzo Spesa: 13€

  • Pllek: Questo locale che si trova a NDSM, ex porto riqualificato, è il posto che più hopllek3
    amato, sia dal punto di vista della location che da quello del cibo.

L’edificio è spazioso e molto luminoso arredato in stile urbano-industriale. I tavoli sono sia dentro che fuori e qui c’è anche una spiaggetta con pouf dove è possibile rilassarsi e prendere il sole (noi non abbiamo perso tempo e l’abbiamo sfruttata per una dormitina di un’oretta). I piatti sono tutti particolari e ricchi di verdure e devo ammettere che la bontà degli ingredienti mi ha davvero impressionata.

Io e Livia ci siamo divise un hamburger e un toast. L’hamburger era di cinghiale, non lo avevo mai mangiato ma aveva un sapore molto simile alla salsiccia, la sua particolarità era che come salsa avevano usato una chutney (marmellata) di albicocche, il risultato era davvero delizioso!

La cosa che ho amato d più è stato però il toast: due fette di pane integrale con sopra hummus, pomodoro, rapa rossa, zucchine e asparagi arrostiti, insalata, pinoli tostati e qualche condimento che contribuiva a rendere il tutto davvero superlativo!

pllek.jpg

(http://www.pllek.nl/pllek-amsterdam-restaurant-ndsm-yoga.html) Voto: 10 Spesa: 7.50€

  • Amsterdam Roest: E’ decisamente al secondo posto delle mie location preferite di roest2Amsterdam, un locale frizzante e giovanile, dallo stile particolare e ricercato. Anche qui vi è una spiaggetta dove sono presenti tavole, amache o delle scalinate in legno, per godersi l’atmosfera di pace facendo aperitivo o anche solo per una birretta con gli amici.

Noi abbiamo fatto entrambe le cose…

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Siamo arrivate per una birra ma poi come al solito ci siamo fatte tentare anche dal cibo e abbiamo preso una delle varie opzioni che proponeva il menù: un tagliere con formaggio, un grande carciofo bollito e varie salsine con cui accompagnarlo.

Purtroppo questo posto sta per chiudere, lo abbatteranno e al suo posto ci costruiranno un complesso di case moderne…

Quindi affrettatevi ad andare prima che sia troppo tardi!

(https://www.amsterdamroest.nl) Voto: 9 e mezza Spesa: 10.50€

“Love my way” and Carrot Gnudi

Ho visto un sacco di, un sacco di lunedì, venirmi addosso, il naso rotto

 

Sono passati mesi ormai dall’ultima volta che ho pubblicato. Sono stati mesi difficili, mesi lenti, ma allo stesso tempo velocissimi, mesi di cambiamenti. Il fatto è, che dopo tutte queste difficoltà, io sono ancora qui a stupirmi di me stessa. Sono sopravvissuta.

Mi rendo conto da questo che sono cresciuta, sono maturata, non sono più la ragazzina che costruiva e poi distruggeva tutto alla prima difficoltà, che si lasciava andare nella tristezza e nell’autocommiserazione.

Ho imparato a pormi degli obiettivi e a rispettarli, a capirmi e a capire i miei tempi, a rendermi conto di quando rallentare e quando invece sfruttare tutta la mia energia per dare il massimo. Ho imparato ad accettare i miei errori, ad ammettere quando non ho fatto abbastanza e a non disperarmi se invece, dopo tanti sforzi, non ci sono i risultati sperati.

Forse avevo bisogno di queste difficoltà, di queste prove, di questi cambiamenti, perché senza di questi non mi sarei resa conto che li potevo affrontare tutti a testa alta e che potevo stupire me stessa rendendomi conto che non sono crollata, non questa volta.

Dire che va tutto bene sarebbe un’esagerazione, sono fiera di me e di come ho affrontato tutto, sono grata dei miei amici, vecchi e nuovi, che mi sono stati accanto in questi mesi, facendomi sentire meno sola, ma prima di riuscire vermente a ritrovare un equilibrio ce ne vorrà.

La sensazione di provare qualcosa che in realtà nessun altro, o anzi, solo un’altra persona nel mondo, può capire, è la sensazione che più mi pervade in questo periodo, e forse la realtà è che la mia paura più grande è quella di rimanere l’unica a provarla e capirla.

Ci sono relazioni troppo complesse perché si possano superare semplicemente “lasciandosele alle spalle”. Quelle relazioni che mutano continuamente nel tempo, fatte di ferite da curare lentamente, per poi ricominciare più forti. A volte accanto, mano nella mano, a volte divisi, ma in fondo sempre insieme, sostenendosi a distanza, nel bene e nel male.

Queste sono le relazioni che cresceranno in un modo sempre imprevisto, quelle in cui è inevitabile, ogni tanto, provare rancore perché le cose non sono andate esattamente come ci aspettavamo, per poi mettere quel sentimento amaro da parte e riuscire a tornare a ridere, magari insieme, un giorno…

 

Questo piatto è uno delle tante immagini salvate sul mio account Instagram, uno dei tanti progetti a cui, ora, posso ora fare una spunta. Voglio dedicare questo piccolo progetto a tutte le persone che amo, per questo lo dedico anche a te, che ora sei lontano.

 

Volevo ringraziare Izy Hossack perché questa meravigliosa ricetta è sua, io mi sono permessa di aggiungere il parmigiano, poiché per me, gli gnudi senza parmigiano, erano leggermente un’eresia.

L’eresia in realtà, qualcuno dirà, è che una fiorentina prenda una ricetta per fare gli gnudi da un’inglese, ma, che dire, a me piace sperimentare, e devo dire che questi gnudi sono decisamente più che plausibili, anzi, ma che dico, sono deliziosi!

Izy li bolle, poi li passa in padella con burro, olio e salvia, questo passaggio ne esalta il sapore e li rende ancora più deliziosi. Li condisce poi con carote al forno e un sugo di noci, ma se volete fare più veloce saranno buonissimi anche solo con una spolverata di parmigiano.

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Gnudi alle carote (ricetta per 34-40 gnudi, circa 6-7 persone)

Ingredienti per gli gnudi

  • 1250 g di carote pulite
  • 500 g di ricotta
  • 2 uova
  • 150 g di farina 00
  • 60-80 g di parmigiano grattugiato
  • 250 g di semolino
  • un cucchiaio di olio extravergine d’oliva
  • sale e pepe q.b

per la salsa di noci

  • 150 g di noci tostate
  • 1 fetta di pane (in cassetta) senza crosta
  • 200 ml di acqua
  • 30 g di parmigiano grattugiato
  • 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • 1 spicchio di aglio sbucciato

per presentare

  • 3 cucchiai di olio
  • 1 cucchiaio di burro
  • foglie di salvia

Preparazione

Metti a bollire l’acqua in una pentola, quando bolle sala e metti a cuocere le carote tagliate in quarti. Lascia bollire per 20-30 minuti finché non saranno molto morbide. Asciuga e passale per creare una crema, per questo procedimento puoi usare un passino manuale o un minipimer.

Metti la purea in una ciotola.

Appoggia su un piatto due pezzi di carta assorbente e mettici sopra la ricotta, asciuga con altri due pezzi di carta assorbente appiattendo la ricotta sul piatto, se questa appare molto acquosa ripetere l’operazione.

Mettere la ricotta nella ciotola con la purea di carote, aggiungere il parmigiano, la farina, le uova, il sale e il pepe e mescolare bene.

Spargere delle teglie (di una misura adatta al vostro frigo) con metà del semolino e creare delle palline con l’impasto degli gnudi. Potete creare le palline con un cucchiaio per il gelato, sennò le potete modellare con le mani bagnate (così l’impasto non si attaccherà alle mani). Spargete poi il restante semolino sugli gnudi, o spargeteci quello che rimane sulla teglia.

Mettete gli gnudi nel frigo per un temp da  2 a 48 ore in modo che il semolino si possa assorbire così che gli gnudi diventino più consistenti.

Per la salsa:

Lasciare a mollo il pane fatto a pezzetti in un po’ d’acqua per 5 minuti. Mettere poi il pane in un mixer o frullatore con le noci, il parmigiano, l’olio, l’aglio. Frulla finché la salsa non sarà vellutata e liscia e condisci con sale e pepe a piacere.

Per servire:

Preriscalda il forno a 200°C (400°F). Taglia le carote a rondelle sottili e disponile su una teglia foderata con un foglio di carta da forno. Condisci con olio, sale e pepe e mettile a cuocere nel forno caldo per 20-30 minuti, finché non saranno colorite.

Metti intanto a bollire l’acqua in una pentola larga. Quando l’acqua bolle, sala e butta gli gnudi. Cuoci per 5 min.

Metti poi a scaldare in una padella antiaderente olio, burro e le foglie di salvia. Quando gli gnudi saranno cotti mettili a rosolare nella padella finché non avranno una leggera crosticina.

Stendi la salsa di noci sul piatto e posiziona sopra gli gnudi, cospargi poi con le foglie di salvia, le carote al forno e parmigiano.

Buon appetito!

N.B

Se non mangiate subito gli gnudi, lasciateli un’ora nel congelatore, poi, quando saranno solidi, conservateli in sacchetti alimentari. Quando li vorrete mangiare vi basterà bollirli per 6 minuti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cupcakes (Fairy Cakes)!

Qualche settimana fa mi sono finalmente decisa ad invitare delle mie amiche per fare una merenda con qualcosa che avevo cucinato io, ho deciso quindi di fare le classiche, morbide e zuccherose cupcakes, le tortine delle fate che sono semplicissime da fare e veramente deliziose e soddisfacenti.

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Ricetta x 12 cupcakes

Ingredienti

  • 125 gr di burro (a temperatura ambiente)
  • 125 gr di farina (3/4 cup)
  • 125 gr di zucchero (1/2 cup)
  • 2 uova (a temperatura ambiente)
  • 1/2 bustina di lievito (1 tsp)
  • un pizzico di sale
  • 1 tsp di estratto di vaniglia
  • latte q.b. (per ammorbidire)

N.B Per cuocere i cupcakes vi dovrete servire o dei pirottini di carta, con un supporto, cioè inseriti in uno stampo per cupcakes/muffin (se messi in forno senza supporto i cupcakes si appiattiranno), oppure potete usare dei pirottini di silicone, che mantengono la forma e non hanno bisogno di supporto

Procedimento

Scalda il forno a 180°C. Metti i pirottini di carta nello stampo per cupcakes.

Mescola con la frusta elettrica il burro e lo zucchero finché non si crea una crema ariosa, aggiungi poi una per volta le uova a temperatura ambiente e continua mescolare con la frusta a velocità bassa.

Aggiungi farina, lievito ed estratto di vaniglia e continua a mescolare con la frusta finché gli ingredienti non saranno amalgamati. L’impasto deve avere una consistenza morbida che cade dal cucchiaio, in caso fosse ancora troppo denso aggiungete del latte e amalgamate.

Dividete il composto negli stampini aiutandovi con una spatola e un cucchiaio, gli stampini devono essere riempiti fino a 3/4 (se li riempite troppo in cottura lieviteranno fuori dai pirottini e non avranno la forma uniforme che si addice a un cupcake).

Mettere in forno per 15/20 minuti finché non saranno dorati.

Quando saranno freddi potrete decorarli con la glassa che preferite, esistono molti tipi di glasse, io qui sotto vi propongo la semplice ricetta della glassa al burro (buttercream), che si presenta molto bene senza troppi sforzi!

Ricetta Buttercream

Ingredienti

  • 100 gr di burro (lasciato a temperatura ambiente finché non sarà “a pomata”, NON scaldatelo manualmente perché non otterrete la consistenza giusta)
  • 110 gr di zucchero a velo
  • qualche goccia di un colorante alimentare a scelta (facoltativo)
  • estratto di vaniglia o vaniglia Bourbon

Procedimento

Sbattete con la frusta il burro e lo zucchero finché non avranno una consistenza spumosa e avranno incamerato aria tanto da cambiare colore (la glassa dovrebbe diventare più chiara).

Aggiungete poi il colorante e mescolate finché il colore non sarà omogeneo.

Inserisci poi la glassa in una sac a poche o una siringa per glasse e scegli il beccuccio che preferisci (io ne ho scelto uno classico dentato, tondo largo mezzo cm), fai poi un movimento circolare partendo dal bordo del cupcakes fino ad arrivare al centro e stacca all’insù per lasciare la puntina centrale. Fai così per tutti i cupcakes.

cupcakes vassoio giusta 2

 

 

 

 

 

 

 

My second time: Chiffon cake al cioccolato, con panna e ganache al cioccolato

Dopo tanta attesa pubblico finalmente questa ricetta della versione al cioccolato della Chiffon Cake, rivisitazione della torta di Laurel che vi avevo raccontato nello scorso post!

Con il blog si procede lenti nell’ultimo periodo, tra pre-trasloco, trasloco e post-trasloco (con esami annessi..) sono stata messa un po’ male con il tempo. Però la buona notizie è che ho una nuova casetta, con una cucina tutta mia e una cavia per tutti i vari biscotti e muffin futuri (si Betti, sto parlando di te). Sono quindi speranzosa di ricominciare a ingranare a breve e tornare con tante nuove ricette!

Intanto, mentre sono alle prese con raccolte indifferenziate porta a porta, stanze da ammobiliare e povertà da fuorisede, vi beccate questa, che tra l’altro è stata la torta del mio 21esimo compleanno e vi assicuro che non vi deluderà!

Ricetta

Ingredienti x la torta

  • stampo da Chiffon/Angel cake (lo trovate qui), o qualsiasi altro stampo alto in alluminio
  • 260 g di farina
  • 35 g di cacao
  • 300 g di zucchero, divisi
  • 1 (12g) cucchiaio di lievito per dolci
  • 1 cucchiaino di sale
  • 180 ml di acqua fredda
  • 100 g di olio di semi
  • un cucchiaino di scorza di limone grattugiata
  • 2 cucchiaini di vaniglia bourbon, o un baccello
  • 6 tuorli di uovo, a temperatura ambiente
  • 6 albumi, a temperatura ambiente
  • mezzo cucchiaino di cremor di tartaro

Ingredienti x la ganache e farcitura

  • 120 ml di panna fresca
  • 100 gr di cioccolato fondente
  • metà dose della crema panna e mascarpone (ricetta qui)

ATTENZIONE! Mi raccomando ricordatevi di far riposare la torta a testa in giù, o grazie ai piedini dello stampo da Angel Cake, oppure appoggiandola su tre tazzine da caffè.

Procedimento

—> vedi il procedimento della Chiffon Cake panna e fragole ma setaccia il cacao insieme a farina, lievito, zucchero e sale

Ganache: taglia a pezzetti il cioccolato e riscalda la panna in un pentolino fino a portarla a leggero bollore, a quel punto toglila dal fuoco e versa sul cioccolato. Mescola finche non  il cioccolato non si sarà sciolto completamente.

Appena la torta sarà pronta e avrà riposato le sue 6 ore, taglia a metà e farcisci con la crema di panna e mascarpone. Quando la ganache si sarà raffreddata versa sulle torta.

Ta daan!

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